venerdì 22 Novembre 2024
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Piano per la mobilità ciclistica, in Gazzetta il decreto per la rete nazionale di piste

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 2/2018 finalizzata a sviluppare la mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica. La legge, che in vigore dal prossimo 15 febbraio, ha l’obiettivo di promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto quotidiano sia per le attività turistiche e ricreative, al fine di migliorare efficienza, sicurezza e sostenibilità della mobilità urbana, tutelare il patrimonio naturale e ambientale e ridurre gli effetti negativi della mobilità in relazione alla salute e al consumo di suolo.

Inoltre, la legge punta a valorizzare il territorio e i beni culturali, accrescere e sviluppare l’attività turistica, in coerenza con il Piano Strategico del turismo, con il Piano straordinario della mobilità turistica e con la legge per la promozione delle ferrovie turistiche.

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti definirà il Piano generale della mobilità ciclistica, finalizzato allo sviluppo della mobilità ciclistica in ambito urbano e metropolitano e su percorsi di livello regionale, nazionale ed europeo. Il Piano sarà triennale e disegnerà la rete infrastrutturale nazionale chiamata Bicitalia.

Il Piano dovrà essere parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica e coerente con il sistema nazionale delle ciclovie turistiche e con i programmi per la mobilità sostenibile finanziati dal Fondo Investimenti comma 140 della legge 232/2016). Il Piano dovrà essere pronto entro la metà di agosto 2018 (6 mesi dall’entrata in vigore della legge).

La rete Bicitalia, integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea EuroVelo, è composta dalle ciclovie di interesse nazionale e dovrà essere lunga almeno 20.000 chilometri, su tutto il territorio nazionale, interconnessa con le reti infrastrutturali, con le aree naturali protette e con altre reti di percorrenza turistica (cammini e sentieri, ippovie, ferrovie turistiche, ecc.).

Bicitalia dovrà promuovere lo sviluppo di piste ciclabili e greenway, recuperare a fini ciclabili strade arginali, tratturi, ferrovie dismesse, viabilità forestale e militare radiata, acquedotti, ponti dismessi e altri tracciati inutilizzati. Dovrà attraversare tutti i capoluoghi di Regione e raggiungere i centri storici delle principali città turistiche, interconnettersi con le reti ciclabili urbane.

I progetti necessari alla realizzazione della Rete Bicitalia dovranno essere predisposti dalle Regioni entro agosto 2019 (dodici mesi dall’approvazione del Piano generale della mobilità ciclistica) e approvati dal Ministero delle infrastrutture entro la fine dello stesso anno.

Ogni tre anni le Regioni dovranno predisporre il piano regionale della mobilità ciclistica, contenente la rete ciclabile regionale, la puntuale individuazione delle ciclovie, gli itinerari rurali, il sistema di interscambio tra bicicletta e altri mezzi, il sistema delle aree di sosta e i servizi per i ciclisti, le eventuali azioni di comunicazione e formazione.

Le regioni e gli enti locali possono stipulare accordi con i gestori del trasporto pubblico regionale e locale per favorire l’accessibilità in bicicletta di parcheggi, stazioni ferroviarie, scali fluviali e lacustri, porti e aeroporti.

I Comuni adotteranno i Piani urbani della mobilità ciclistica, denominati Biciplan, quali piani di settore dei piani urbani della mobilità sostenibile (PUMS), per promuovere l’uso della bicicletta sia come mezzo di trasporto che per attività turistiche e ricreative, e per migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni.

I Biciplan definiranno: la rete comunale delle ciclovie, la rete secondaria dei percorsi ciclabili, la rete delle vie verdi ciclabili, gli interventi per la realizzazione di tali reti, il raccordo tra le reti e le zone a priorità ciclabile, le isole ambientali, le strade 30, le aree pedonali, le zone residenziali e le ztl.

Definiranno inoltre eventuali azioni per incentivare l’uso della bicicletta negli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro e l’integrazione della mobilità ciclistica con il trasporto pubblico urbano, regionale e nazionale, e per migliorare la sicurezza dei ciclisti e contrastare il furto delle biciclette. I Biciplan dovranno essere coerenti con gli atti di pianificazione territoriale e urbanistica.

Nei regolamenti edilizi, i Comuni dovranno prevedere misure per la realizzazione di spazi comuni e attrezzati per il deposito di biciclette negli edifici adibiti a residenza e ad attività terziarie o produttive e nelle strutture pubbliche. In sede di attuazione degli strumenti urbanistici, i Comuni stabiliranno i parametri di dotazione di stalli per le biciclette destinati ad uso pubblico e pertinenziale.

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