L’Autorità nazionale anticorruzione ha sottoposto all’attenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il documento contenente una serie di proposte da tenere in considerazione per la redazione del decreto Soa, attuativo del Codice Appalti (D. Lgs. 50/2016).
Il primo punto trattato dall’Anac e che occorre chiarire nel decreto riguarda i tempi di rilascio dell’attestazione. Secondo l’Autorità l’attività di raccolta della documentazione impegna dalle 2 alle 80 ore/uomo, con una media di 14,8 ore/uomo. Solo sei organismi su 20 sono già attrezzati con sistemi informatizzati, ma con software che devono essere implementati poiché non consentono di svolgere tutte le funzioni richieste.
L’Autorità ha, inoltre, rilevato una discordanza tra i requisiti formali attestati dalle Soa e quelli sostanziali effettivamente posseduti dalle imprese. Per tali ragioni, spesso il ricorso all’avvalimento avviene esclusivamente per motivazioni falsate, con il solo intento di acquisire i titoli dichiarati dalle imprese, ma non rispondenti all’effettiva capacità esecutiva delle stesse.
Ulteriore suggerimento viene fornito sul periodo di riferimento da tenere in considerazione per la qualificazione dell’impresa. La proposta dell’Autorità è quella di consentire l’utilizzo delle annualità fiscali comprese nei dieci anni precedenti la data di stipula del contratto di qualificazione; in tal modo, resta a discrezione dell’impresa la scelta di utilizzare i migliori 5 anni o tutto il decennio.
La proposta prevede, inoltre, che le Stazioni Appaltanti emettano il Certificato di esecuzione dei lavori (CEL) entro un termine massimo di 30 giorni, per poter consentire alle imprese di qualificarsi per i lavori effettivamente svolti di recente.
Suggerita, inoltre, la sostituzione della verifica della rispondenza delle categorie individuate nel CEL rispetto al bando di gara (per interventi di importo inferiore ai 150.000 euro) con l’inserimento di controlli a campione per almeno il 10% dei CEL.