Pubblicato su Gazzetta Ufficiale il D.M. 03.01.2018, che destina 1,7 miliardi di euro per il programma triennale 2018-2020 di edilizia scolastica. Le risorse, che saranno utilizzate per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza, ristrutturazione e costruzione ex novo di edifici scolastici, derivano dalla Legge di Stabilità per il 2016 (L. 208/2015), che ha rifinanziato il programma nazionale in materia di edilizia. Con tali fondi saranno garantiti i mutui stipulati dagli Enti locali con la Banca Europea degli Investimenti per la realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico di edifici scolastici pubblici, costruzione di nuove scuole e palestre e interventi di miglioramento delle palestre scolastiche esistenti.
Entro 120 giorni dalla pubblicazione in GU (2 agosto 2018) le Regioni dovranno trasmettere al Miur i piani regionali triennali di edilizia scolastica, la cui presentazione dovrà seguire l’ordine di priorità specificato nel Decreto:
- interventi di adeguamento sismico, o di nuova costruzione per sostituzione degli edifici esistenti nel caso in cui l’adeguamento sismico non sia conveniente, ovvero di miglioramento sismico nel caso in cui l’edificio non sia adeguabile per la presenza di un vincolo di interesse culturale;
- interventi finalizzati all’ottenimento del certificato di agibilità delle strutture;
- interventi finalizzati all’adeguamento dell’edificio scolastico alla normativa antincendio previa verifica statica e dinamica dell’edificio;
- ampliamenti e/o nuove costruzioni per soddisfare specifiche esigenze scolastiche;
- altri interventi a condizione che l’ente certifichi che la struttura sia adeguata alle normative vigenti e i relativi dati sono stati inseriti nell’anagrafe dell’edilizia scolastica.
Gli interventi non ammessi a finanziamento riguardano quelli sugli edifici nelle zone 1 e 2 di elevato rischio sismico, per i quali l’ente non si sia impegnato ad effettuare la verifica di vulnerabilità sismica, e quelli che prevedono esclusivamente la sistemazione a verde e l’arredo urbano delle aree di pertinenza.
Fra i criteri che il Ministero considererà per la scelta degli Enti beneficiari rientrano, fra gli altri, il numero di studenti che frequentano gli istituti di secondo grado, per cui è richiesto l’intervento; il livello di progettazione; lo stato di avanzamento di lavori già iniziati e la sostenibilità del progetto.
Definiti anche i criteri di ripartizione delle risorse, che avverrà sulla base dei dati contenuti nell’anagrafe regionale dell’edilizia scolastica: edifici scolastici presenti nella regione; livello di rischio; popolazione scolastica; affollamento delle strutture scolastiche. Il termine per l’elaborazione di un’unica programmazione triennale entro il 1° ottobre.
Programmazione_edilizia_scolastica_triennio_2018_2020-GU-78-040418