È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 7 aprile scorso, l’elenco delle opere che dal prossimo 23 aprile potranno essere svolte in “edilizia libera” e cioè senza necessità di alcuna autorizzazione: i lavori potranno cioè essere effettuati senza alcuna comunicazione, senza richieste di permesso di costruzione e senza aprire Scia, Cila o Cil.
La lista degli interventi di “edilizia libera” comprende da 58 tipologie e 12 categorie di lavori, ma potrà essere eventualmente anche integrata in futuro: lo prevede l’intesa raggiunta in Conferenza Unificata Stato-Regioni il 22 febbraio scorso, in riferimento al Decreto Legislativo n. 222 del 2016, che demandava appunto ad uno specifico decreto (da emanare entro il 9 febbraio 2017) il compito di redigere un glossario dei piccoli interventi di manutenzione da sottrarre a qualsivoglia comunicazione al Comune.
Il nuovo regime, per i 58 interventi inseriti nelle 12 categorie, prevede che non sarà più necessaria alcuna autorizzazione preventiva per lavori di manutenzione ordinaria (come, ad esempio, quelli di riparazione, sostituzione e rinnovamento della pavimentazione interna ed esterna; per gli impianti elettrici o ad esempio per lavori di rimozione delle barriere architettoniche e l’installazione di ascensori e montacarichi).
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la semplificazione della procedura entra pienamente in vigore, e riguarda anche i lavori che beneficiano delle agevolazioni fiscali.
“Edilizia libera”: ecco l’elenco dei lavori che potranno essere eseguiti senza autorizzazione
Nell’elenco dei lavori che potranno esser svolti in “edilizia libera”, rientrano anche interventi di particolare rilevanza: dalle opere di rimozione delle barriere architettoniche e dai lavori di manutenzione ordinaria, fino all’installazione di pannelli fotovoltaici o pompe di calore di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW.
Vi rientrano anche un’ampia categoria di lavori come la manutenzione ordinaria (opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti) ed altre che interessano le imprese (opere di movimenti di terra pertinenti all’esercizio di attività agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, l’installazione di prefabbricati, roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, in strutture ricettive all’aperto per la sosta e il soggiorno dei turisti).
Il presidente Lombardi: finalmente un passo concreto e tangibile verso la sburocratizzazione
«Accogliamo le nuove norme – commenta il presidente di FederCepi Costruzioni, Antonio Lombardi – con enorme soddisfazione in quanto rappresentano un significativo, tangibile passo sul fronte della sburocratizzazione. Semplificheranno non poco la vita ai cittadini che vogliono ad effettuare lavori in casa, ma anche alle imprese, partendo proprio da quelle di costruzione. Non sarà più necessario vagare tra studi professionali e uffici pubblici per inseguire autorizzazioni e timbri per interventi secondari. Ovviamente, com’è giusto che sia, permane l’obbligo di rispettare le regole previste dagli strumenti urbanistici e dalle norme in materia di costruzioni (normativa antisismica, di sicurezza e di risparmio energetico, ad esempio).
Auspichiamo ora un fattivo impegno di tutti affinché questa straordinaria opportunità, che abbatte sensibilmente costi e fastidi per quanti – privati e imprese – vogliano realizzare queste tipologie di lavori, venga adeguatamente pubblicizzata».
Gli Uffici di FederCepi Costruzioni, in via Galloppa 15 a Salerno, hanno attivato un apposito Info-Point in grado fornire ogni informazione sulle tipologie di lavori eseguibili in regime di “edilizia libera”.