Da lunedì prossimo 13 agosto, gli imprenditori salernitani inizieranno a lavorare per sé, per le proprie famiglie e per le proprie aziende. Fino a domenica prossima – per quasi otto mesi – l’attività d’impresa sarà valsa a coprire le varie tasse nazionali e locali, che si confermato tra le più alte d’Italia.
Il dato emerge da una analisi del Centro Studi di FederCepi Costruzioni, che ha effettuato elaborazioni incrociando una serie di informazioni e dividendo i parametri di produttività annuali, come il Pil o il reddito di impresa, per l’ammontare complessivo di tasse, imposte e contribuzioni versate, calcolando così l’equivalente del numero di giorni di lavoro che occorrono solo per pagare tutte le tasse.
È stato così determinato, anche quest’anno, il “giorno di liberazione dalle tasse”, cioè il giorno dell’anno a partire dal quale ipoteticamente le imprese smettono di pagare le tasse sul guadagnato, lavorando solo ed esclusivamente per sé.
Per le imprese di Salerno il “tax freedom day” quest’anno cadrà appunto il 13 agosto: un segnale apparentemente positivo, giacché lo scorso anno la medesima “ricorrenza” cadeva il 31 agosto. Nella realtà, stando alle ultime proiezioni nel 2018 la pressione fiscale sulle PMI salirà dello 0,2% rispetto all’anno scorso, con pesanti ripercussioni sui bilanci (e sul tax freedom day del prossimo anno).
Le aziende salernitane nel 2018 hanno lavorato l’equivalente di 225 giorni, quasi 8 mesi su 12, solo per riuscire a pagare regolarmente tutte le tasse e le imposte annuali; mentre solo per i restanti tre mesi dell’anno potranno realizzare profitto per sé e per i propri dipendenti.
«Anche quest’anno – è il commento del presidente di Federcepi Costruzioni, Antonio Lombardi – Salerno si riconferma oasi affatto felice nel panorama nazionale e regionale. La nostra analisi ha evidenziato che a livello nazionale il tax freedom day, quest’anno, cade tra il 10 e l’11 agosto. A Salerno occorrono quindi due giorni in più per coprire i vari balzelli tra Irpef, accise, Imu, Tasi, Iva, Tari, etc.»
Un ulteriore dato evidenziato dall’analisi è la profonda discrepanza che esiste tra il trattamento fiscale di dipendenti e operai, con quello riservato alle aziende. Dipendenti ed operai, infatti, sono costretti a lavorare, per coprire le tasse, “soltanto” fino al 2 giugno. Un imprenditore necessita invece di ulteriori 72 giorni per pagare tutto quanto dovuto allo Stato.
«Auspichiamo che il Governo si attivi concretamente per intervenire su una pressione fiscale che, per le imprese, ha superato ampiamente la soglia di sostenibilità» commenta ancora il presidente Lombardi. «Voglio ricordare che la pressione sulle imprese toccherà, nel 2018, il 61,4%. Lo Stato è sempre più socio occulto di maggioranza, con servizi erogati, peraltro, sempre più scadenti ed inefficienze sempre più diffuse e penalizzanti. Non guasterebbe quindi un ulteriore “Decreto dignità” per le imprese, che si facesse carico anche della pressione fiscale, partendo proprio dal cuneo sulla contribuzione dei lavoratori dipendenti, e da quelle manifeste incongruenze come l’Imu sui capannoni e i depositi, che oggi vengono equiparati ad immobili di lusso o ville al mare. In quasi tutti i Comuni della provincia l’aliquota Imu applicata sui capannoni è la più alta consentita dalla legge. Vergognoso per un immobile che ha una funzione produttiva e non di svago. Una vera e propria estorsione, un “pizzo” per i capannoni che insistono in aree industriali dove mancano i più elementari e basilari servizi».
Stesso discorso vale per la tassa sui rifiuti, con aliquote ai massimi livelli per le attività d’impresa in quasi tutti i comuni della provincia di Salerno. «Un’altra evidentissima iniquità – commenta Lombardi – giacché per le imprese lo smaltimento dei rifiuti e degli scarti di lavorazione, rappresenta già un costo enorme, per il conferimento in discarica e la differenziazione.
Chiediamo al Governo di attivarsi sollecitamente con una vera e seria riforma del sistema fiscale – aggiunge ancora il presidente Antonio Lombardi, presidente Federcepi – con l’adozione della Flat tax, che può dare certezza al sistema sbloccando ingenti risorse per investimenti ed assunzioni, tagli alle aliquote Irpef, blocco di ogni ipotesi di aumento delle aliquote Iva».
Le elaborazioni di FederCepi Costruzioni hanno tenuto conto anche delle analisi effettuate da altre associazioni di categoria, come la Cna e la Cgia di Mestre ma hanno considerato anche le imposte e le aliquote locali, come Irap, Imu e tassa sui rifiuti: che, alla fine, sono quelle più incidenti sull’intera tassazione applicata alle imprese salernitane.