lunedì 23 Dicembre 2024
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Sicurezza Scuole, nuovo appello di FederCepi Costruzioni al Prefetto

Il recente monitoraggio di Legambiente sullo stato di sicurezza degli edifici scolastici in 83 capoluoghi di provincia italiani, ripropone con estrema drammaticità un tema che FederCepi Costruzioni ha sollevato il 21 marzo scorso auspicando – purtroppo senza esito – un sollecito intervento della Prefettura al fine di monitorare le opportunità di intervento (e finanziamento) pure esistenti, e le ragioni di una ancora mvidente e marcata inefficienza delle pubbliche amministrazioni competenti.

La situazione è purtroppo ben più drammatica di quanto denunciato da Legambiente, secondo cui pure, su 45 istituti monitorati, ben 13 (vale a dire quasi uno su quattro) non sono in regola con le normative antismiche.

Moltissimi istituti scolastici in Campania versano in condizioni di grave rischio: statico, per la vetustà delle costruzioni (in molti casi risalenti addirittura al periodo precedente la seconda guerra mondiale); sismico, insistendo una buona maggioranza dei plessi in zone a rischio e non in regola con le norme antisismiche; idrogeologico, essendovi ancora scuole in zone ritenute a rischio alluvionale, vulcanico o franoso.

A marzo scorso denunciammo tuttavia – purtroppo inascoltati – un pericolo ancor più grave per la sicurezza dei bambini e dei ragazzi che frequentano questi istituti: l’inefficacia e l’inefficienza della politica e della macchina burocratica. Rappresentando, già all’epoca, tangibili esempi concreti: due anni fa la Legge di bilancio (n. 232 del 2016) destinò alle scuole salernitane 35 milioni di euro per il solo adeguamento antisismico di una ventina di plessi.

Ad oggi, solo una parte infinitesimale di quelle risorse è stata utilizzata. Il resto, rimane impelagato nei soliti mostruosi e incomprensibili meccanismi burocratici di quei medesimi enti che oggi lamentano “penuria di risorse”.

Eppure – vogliamo ricordarlo con forza (fonte: Dipartimento della Protezione Civile) in Campania sono ben 121 (su 551) i Comuni che insistono in area sismica “1”, quella di maggior pericolosità: 59 in provincia di Avellino, 48 nel beneventano, 9 in provincia di Salerno).

È tempo che la politica si assuma le proprie responsabilità, smettendo i panni del coccodrillo in lacrime a tragedia avvenuta. Si può e si deve agire, ma bisogna farlo subito, senza alibi, senza pretesti, senza scuse “fake”, tantopiù quando in gioco è la sicurezza di bambini e ragazzi che in quegli edifici costruiscono un futuro migliore, per loro, per la società, per tutti.

Ribadiamo con forza la necessità di un rigoroso monitoraggio delle opportunità di finanziamento esistenti, affinché si sblocchino sollecitamente gli interventi di messa in sicurezza. Ed auspichiamo un intervento della Prefettura affinché coordini l’azione di screening e gli interventi che ne dovranno conseguire per la messa a bando e la cantierizzazione dei lavori.

Abbiamo già pianto troppe anime innocenti a seguito di eventi sismici, per la colpevole inefficienza della classe politica.

È un’esperienza che non bisogna assolutamente ripetere.

Il presidente di FederCepi Costruzioni

Antonio Lombardi

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