Anche i Comuni rivendicano interventi normativi urgenti per la semplificazione e la modifica di alcune disposizione del nuovo Codice degli Appalti. In particolare, chiedono la reintroduzione dell’appalto integrato, il potenziamento del potere di precontenzioso e il controllo dell’Anac, l’introduzione di regole semplificate per i piccoli Comuni.
Sono le richieste formulate dall’Anci durante il tavolo istituzionale a Palazzo Chigi sul tema delle infrastrutture, dello sblocco dei cantieri e delle modifiche urgenti al Codice Appalti.
Il presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani 8Anci), Antonio Decaro, ha presentato una serie di proposte, tra cui la creazione di una regolazione più semplice, unitaria ed omogenea potenziando il potere di precontenzioso e di controllo di ANAC.
Partendo da questo presupposto, l’Anci ha chiesto il ritorno al regolamento attuativo unico del Codice Appalti, eliminando il sistema di linee guida e decreti ministeriali monotematici.
Secondo l’Anci è inoltre necessario introdurre una regolazione semplificata per i piccoli Comuni, “soffocati da adempimenti che impediscono la realizzazione di opere pubbliche”.
Fondamentale anche rivedere le procedure per le aggiudicazioni sottosoglia e l’offerta economicamente più vantaggiosa, modificare le regole in materia di subappalto, eliminando l’indicazione della terna dei sub appaltatori già in fase di gara e aggiornare la soglia per gli affidamenti dei servizi di ingegneria e architettura.
Da rivedere, infine, l’obbligo di aggregazione dei Comuni non capoluogo, che rischia di paralizzare gli enti.
L’Associazione dei Comuni ritiene utile reintrodurre la possibilità di ricorrere all’appalto integrato sulla base di un progetto definitivo.
Per rendere le procedure più spedite propone di introdurre meccanismi di deflazione del contenzioso potenziando i pareri ANAC e mitigare la responsabilità dei dipendenti pubblici nelle aggiudicazioni in presenza di ricorsi.