1712 progetti fermi nei cassetti delle Province, pronti a partire, bloccati solo per la mancanza delle risorse necessarie. E’ quanto emerge da un monitoraggio condotto dall’Unione delle province italiane (UPI).
In base ai dati Cresme, si intravedono i primi segnali di ripresa degli investimenti delle Province e delle Città metropolitane, che dopo un crollo di oltre il 70% dal 2008 al 2018, mostrano un +5,1% nel raffronto tra il primo bimestre 2018/2019.
Le gare bandite da Province e Città metropolitane per la realizzazione di opere pubbliche sono passate da 912 del 2016 a 1850 nel 2018.
Le Province e le Città Metropolitane sono inoltre considerate Stazioni appaltanti qualificate. Il 24% delle gare gestite riguarda opere per importi tra i 15 e i 50 milioni. il numero delle gare bandite da Province e Città metropolitane per Comuni o altri enti del territorio, è passato da 52 nel 2013, per un valore di 36 milioni, a 1.048 del 2018 per 910 milioni.
Le province, ha affermato il Presidente dell’UPI, Michele de Pascale, sono pronte a dare un contributo determinante. “Ci sono – ha affermato de Pascale, 1. 712 progetti pronti per mettere in sicurezza chilometri di strade provinciali e garantire ai cittadini il diritto alla mobilità. Un piano delle piccole opere pubbliche che invieremo al Presidente Conte. Noi siamo pronti ad aprire i cantieri, il Governo ora sostenga questo impegno con le risorse necessarie”.
Sul totale, 1561 progetti risultano cantierabili nel 2019 – 2020. Per partire ci sarebbe bisogno di 2 miliardi e 318 milioni.
Il monitoraggio condotto da UPI assegna al Lazio il primo posto con 202 opere da sbloccare. Seguono Emilia Romagna e Lombardia, rispettivamente con 189 e 187 progetti in stand-by.
Le Province: 1.712 cantieri pronti a partire, subito risorse dal Governo
RELATED ARTICLES