Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta lavorando al miglioramento del decreto Sblocca cantieri, anche alla luce delle critiche e dei rilievi mossi da più parti. Il Ministero in particolare intende promuovere (e sottoporre all’approvazione) diversi emendamenti mirati, finalizzati a velocizzare i lavori pubblici e a sostenere e tutelare le piccole e medie imprese del comparto dell’edilizia.
La crisi del settore edile ha reso particolarmente evidente negli ultimi mesi, con l’apertura di procedure di concordato a carico delle imprese di maggiori dimensioni, le problematiche correlate alla soddisfazione dei crediti di sub-fornitori e sub-appaltatori che svolgono un ruolo nevralgico per il completamento delle opere pubbliche. Il Mit propone l’introduzione di un meccanismo generale di salvaguardia per questi soggetti che consenta, grazie a un fondo “salva-cantieri”, di anticipare una gran parte dei crediti vantati in casi di mancati pagamenti per crisi di impresa. Il Fondo verrebbe alimentato con piccole contribuzioni da parte del soggetto che si aggiudica l’appalto.
Per quanto riguarda la tutela di chi firma gare e contratti, comprese Regioni ed enti locali, un emendamento che il Mit propone punta, per i lavori sopra i 150 mila euro, a proteggere questi soggetti dalla responsabilità erariale, permettendo di richiedere il controllo preventivo della Corte dei Conti e di godere, in tal modo, del regime di esclusione della colpa grave. La norma proposta concilia le esigenze di legalità dell’azione amministrativa con una maggiore speditezza nello svolgimento degli appalti e nell’adozione dei contratti.
Un’altra proposta del Mit prevede poi che un operatore economico possa essere escluso dalla partecipazione a una procedura d’appalto anche se le violazioni gravi agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non siano state ancora definitivamente accertate, purché contenute in atti amministrativi esecutivi. E consente il pagamento diretto dei sub-appaltatori in caso di inadempimento da parte dell’appaltatore anche quando esso è correlato all’apertura di una procedura concorsuale, senza necessità di autorizzazione del Tribunale.
Si tratta di modifiche che tutto il mondo economico chiede e sulle quali il Governo non può mostrare esitazioni, se l’obiettivo è quello di far partire e ripartire velocemente le opere.