Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il disegno di legge CantierAmbiente che prevede il potenziamento e la velocizzazione degli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico e la salvaguardia del territorio.
Il provvedimento attribuisce ai Presidenti delle Regioni designati quali Commissari contro il dissesto idrogeologico, il compito di predisporre un programma d’azione triennale per la mitigazione del rischio e per la salvaguardia del territorio, all’interno del quale saranno indicati, anno per anno, i comuni e i territori coinvolti, la descrizione tecnica e le singole stime di costo.
CantierAmbiente attribuisce inoltre ai Commissari anche le funzioni di coordinamento e realizzazione degli interventi previsti, e consente il ricorso all’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo, indipendentemente dall’importo dei lavori, nel rispetto di quanto previsto dalle norme europee sugli appalti pubblici.
Le autorizzazioni in tal modo rilasciate comportano dichiarazione di pubblica utilità.
Per le attività di pianificazione e progettazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, viene istituito, presso il Ministero dell’Ambiente, un ‘Fondo per la progettazione degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e la salvaguardia del territorio” con una dotazione finanziaria di 105 milioni per il triennio 2019-2021 (proveniente dalle Leggi di Bilancio 2014 e 2016).
I criteri e le modalità di assegnazione delle risorse del Fondo saranno definiti dai Ministeri dell’ambiente e dell’economia entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge CantierAmbiente. Nel frattempo, le risorse per l’anno 2019 sono ripartite e immediatamente erogate quali contributi ai Commissari per il finanziamento della progettazione degli interventi individuati dai medesimi quali prioritari, sulla base delle richieste già pervenute dai Commissari e sulla base del DPCM di attuazione dell’articolo 10, comma 11, del DL 91/2014.
Nelle pubbliche amministrazioni nascerà inoltre una specifica segreteria tecnica per seguire la realizzazione delle opere e sarà istituita una nuova figura professionale: il “green manager”, dirigente o funzionario, che dovrà assicurare l’attuazione delle politiche ambientali con riferimento a piani di mobilità sostenibili, efficientamento energetico nelle pubbliche amministrazioni, riduzione degli imballaggi, raccolta differenziata dei rifiuti. Gli attuali “mobility manager” sono trasformati automaticamente in “green manager”.
“Il provvedimento – ha spiegato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, realizza gli obiettivi indicati nel Piano per la mitigazione del rischio idrogeologico “Proteggi Italia”, consentendo di spendere i 6,5 miliardi di euro che costituiscono il Piano Marshall contro il dissesto. Consentirà di ridurre la burocrazia, semplificare i passaggi amministrativi, anticipare i fondi per la progettazione, affiancare le regioni, programmare cicli di interventi per la messa in sicurezza del territorio”.
Il Piano Proteggi Italia per la prevenzione del rischio idrogeologico, predisposto e pubblicato in Gazzetta Ufficiale nei mesi scorsi, si articola in misure di emergenza, prevenzione, manutenzione e ripristino, semplificazione e rafforzamento della governance e organizzative. Per il 2019 sono disponibili 3 miliardi di euro da destinare agli interventi immediatamente cantierabili. Il Piano prevede, inoltre, una serie di misure di emergenza e prevenzione, tra cui il Piano emergenza dissesto, che comprende interventi per la messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture, interventi per la mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico, con il ripristino delle strutture danneggiate.
“Sono questi i cantieri che aiutano davvero il Paese – ha aggiunto il ministro Costa. Con CantiereAmbiente stiamo dando il via al piano di realizzazione di opere per 6,5 miliardi di euro. Un lavoro costruito in questi mesi insieme alle regioni e ai soggetti coinvolti nella progettazione e nella programmazione. Il ministero è al loro fianco e al contempo farà da pungolo e da controllore”.
“Adesso – ha concluso il ministro – non ci sono più alibi: bisogna rafforzare gli argini, proteggere le città, mitigare il dissesto. Affinché non ci siano più emergenze. Serve un’azione coordinata e veloce anche perché a causa del cambiamento climatico i fenomeni piovosi sono sempre più violenti e repentini. Non possiamo vivere in balia del meteo. Dobbiamo agire subito e finalmente c’è lo strumento giusto. Adesso spero che il Parlamento approvi il provvedimento nel minor tempo possibile”.
Il Ministero dell’Ambiente definisce il dissesto idrogeologico “una vera e propria piaga”: secondo i dati Ispra, nel 2017 era rischio il 91% dei comuni italiani (88% nel 2015), con oltre 3 milioni di nuclei familiari residenti in queste aree ad alta vulnerabilità. Complessivamente, il 16,6% del territorio nazionale è mappato nelle classi a maggiore pericolosità per frane e alluvioni (50 mila km2). E sono oltre 7 milioni le persone che risiedono nei territori vulnerabili. In nove Regioni (Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria) il 100% dei comuni è a rischio. L’Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento hanno percentuali di comuni a rischio tra il 90% e il 100%.