Quanto potrebbe valere il cuneo fiscale per i lavoratori? Se effettivamente nella manovra del prossimo anno ci fossero delle misure per ridurre il costo del lavoro, di quanto aumenterebbero le buste paga? Al massimo di 30 euro.
Ovviamente la cifra potrebbe variare a seconda di quanti soldi saranno messi e quante persone potranno beneficiare dell’alleggerimento fiscale. Ma considerando la cifra massima ipotizzata per il capitolo, pari a 6 miliardi, e il numero complessivo di lavoratori dipendenti in Italia, pari a 18 milioni, si tratterebbe di poco più di 300 euro l’anno (333 euro). Diviso nei 12 mesi di stipendi si arriva, appunto, a poco meno di 30 euro (27,7 euro). I calcoli, elaborati dall’Adnkronos, mostrano solo uno degli effetti possibili, derivanti dall’intervento.
Si potrebbe infatti decidere di ridurre il numero dei beneficiari, magari includendo solo ai lavoratori dipendenti. In quel caso la platea scenderebbe di circa 3 milioni, arrivando a 15 milioni e il beneficio per i lavoratori sarebbe di poco più di 30 euro al mese (33 euro). Oppure si potrebbero cercare risorse aggiuntive. Bisogna però considerare che c’è anche la possibilità di intervenire con minori risorse. Alcune ipotesi prevedono degli stanziamenti di circa 2 miliardi; in questo caso il beneficio annuo, sempre considerando la platea massima di 18 milioni, scenderebbe a poco più di 100 euro all’anno (111 euro). Dividendo il totale per 12 mesi si avrebbe un beneficio di 9 euro.
Per avere un punto di riferimento basti pensare che per attuare la misura del governo Renzi, i famosi 80 euro, sono serviti 10 miliardi ed è stato necessario introdurre un tetto alla platea dei beneficiari (fino a 26.000 euro), pari a 11,2 milioni di persone. Di conseguenza è facile immaginare che l’impatto di un eventuale taglio del cuneo fiscale, con le risorse ipotizzate e senza limitazione del numero dei beneficiari, avrebbe effetti ridotti.