Si tratta del Clement Canopy Condominium, nella città-stato della Malesia, realizzato interamente in calcestruzzo armato con la tecnica del PPVC (Prefabricated Prefinished Volumetric Construction) e costituito da due torri alte e snelle, che si sviluppano in altezza per 140 metri, per un totale di 40 piani fuori terra e uno interrato, corrispondenti a circa 45 mila metri quadri.
I 505 appartamenti, di varie metrature e destinati al mercato del lusso nell’area occidentale della città, si sviluppano su un’area di base di circa 13 mila metri quadri, che circonda il perimetro dei due edifici ospitando aree verdi, piscine e specchi d’acqua. Il complesso è completato dai servizi comuni collocati alla sua base a cui si aggiunge un garage distribuito su tre livelli (di cui uno sotterraneo).
La struttura portante del complesso è, come detto, in calcestruzzo armato, realizzato per quasi il 90% in fabbrica. La tecnica del PPVC, infatti, consiste nella progettazione e realizzazione off-site di moduli autoportanti completamente finiti all’interno e parzialmente all’esterno, da trasportare ed assemblare successivamente in cantiere. Tale tecnica consente di aumentare la produttività del settore edile, riducendo i tempi di costruzione e i materiali da smaltire; contribuisce, inoltre, a ridurre l’impatto ambientale nelle costruzioni e contemporaneamente aumentare l’efficienza energetica e la sostenibilità complessiva della struttura.
Nello specifico, le due torri del complesso di Clement Canopy, che prende il nome dal quartiere in cui sorge, sono costituite da 1.866 moduli prefabbricati del peso che oscilla fra le 16,8 e le 29 tonnellate, di gran lunga superiore alle analoghe costruzioni in acciaio.
Il loro processo costruttivo si è svolto in due fasi: la prima, avvenuta a Senai, Malesia, è relativa alla realizzazione in soli 5 giorni di tutte le strutture portanti in calcestruzzo armato dei moduli, riproducendo in serie 48 diversi modelli. La seconda è avvenuta a Tuas, nella parte occidentale di Singapore, dove in altri 15 giorni è avvenuto il completamento dei moduli, con realizzazione delle finiture, dei rivestimenti, delle reti elettriche ed idriche, degli impianti di condizionamento, degli infissi e degli arredi fissi. La conclusione di questo processo ha prodotto volumi chiusi da un involucro di appena 8 cm con moduli finiti fino all’85%.
Successivamente, i moduli completi sono stati trasportati in cantiere (il trasferimento ha richiesto uno studio specifico sulla logistica cittadina per il percorso da seguire) e lì assemblati grazie all’utilizzo di due gru, arrivate appositamente dalla Germania, in grado di sollevare fino a 31 tonnellate alle altezze richieste dal progetto. Il risultato di 30 mesi di lavoro è, pertanto, un complesso prefabbricato per oltre il 60%, il più alto edificio al mondo realizzato con questa tecnica costruttiva.