Gli investimenti per la realizzazione di infrastrutture strategiche sono in ripresa: un segnale positivo che si riflette a cascata sull’incremento dei bandi di progettazione, anche per effetto delle modifiche normative introdotte dal Codice Appalti del 2016, che ha vietato il ricorso all’appalto integrato.
Il dato emerge dal Rapporto redatto dal Servizio studi della Camera in collaborazione con l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) e con l’istituto di ricerca Cresme, che mostra l’andamento degli investimenti e il costo delle opere, suddivise in prioritarie e non prioritarie.
I bandi per servizi di progettazione mostrano una crescita iniziata nel 2013, soprattutto riguardo agli importi, e una accelerazione della crescita a partire dal 2016. Tra il 2015 e il 2018 i bandi di progettazione sono cresciuti del 95% e l’importo del 355%. Il numero dei bandi passa da 2.623 a 5.122; l’importo da 214 milioni a 973 milioni. nei primi 10 mesi del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, si osserva un rallentamento del numero di bandi (-9,8%) ma non dell’importo che al contrario continua a crescere (+19,9%).
L’analisi del mercato dei servizi di progettazione di opere pubbliche considera le procedure per l’affidamento dei tre livelli di progettazione di lavori pubblici (progetto di fattibilità tecnica ed economica, progetto definitivo e progetto esecutivo), le attività di direzione dei lavori e di coordinamento della sicurezza nonché il servizio di verifica e validazione dei progetti. La crescita è in parte dovuta al Codice Appalti del 2016, che ha introdotto il divieto di appalto integrato.
L’analisi per classi di importo (fino a 100mila euro, da 100mila a 200mila euro e oltre 200mila euro) fa vedere come il rallentamento dei bandi rilevato nel periodo gennaio-ottobre 2019, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, coinvolge solo gli incarichi piccoli. Prosegue invece la corsa degli incarichi medi e grandi sia in termini di numero che di importi. Per i piccoli incarichi di importo fino a 100mila euro si rilevano tassi di calo del 17% per numero e del 5% per importo. In questo ambio, il numero di bandi passa da 3.224 a 3.849 e l’importo da 100 a 95 milioni di euro.
Per gli incarichi medi di importo compreso tra 100mila e 200mila euro si rilevano percentuali di crescita del 9% per numero (da 438 a 477 bandi) e importo (da 604 milioni a 692). Per i grandi incarichi, di importo superiore a 200mila euro, si registra un +15% per numero (da 604 a 692 bandi) e un +26% per importi (da 565 a 711 milioni di euro).
Nella dinamica degli importi sono determinanti gli interventi nel settore dei trasporti. Tra gennaio e ottobre 2019 sono stati pubblicati venti bandi di importo unitario superiore a 2,4 milioni di euro, per un ammontare complessivo di 233,8 milioni di euro. Si tratta di servizi di progettazione relativi a Gronda di Genova, collegamento ferroviario Lione-Torino, Aeroporto di Catania, Aeroporto Marco Polo di Venezia, Metropolitana di Milano, terza corsia A4 Venezia-Trieste, Potenziamento SP 103 Antica di Cassano, Itinerario Salerno-Potenza-Bari, Sistema tranviario fiorentino, SR 10 Padana Inferiore, Piattaforma Europa nel porto di Livorno, Metropolitana di Genova.
Il rapporto evidenzia che la ripresa della spesa per investimenti pubblici comincia a dare evidenza concreta delle diverse azioni che sono state avviate. Nel 2015 è iniziato il processo di selezione delle opere prioritarie; nel 2016 è entrato in vigore il nuovo Codice dei contratti pubblici; con la legge di bilancio 2017 è stato istituito il fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese; nel 2019 il Decreto Sblocca Cantieri ha apportato delle modifiche fino al 31 dicembre 2020.
Per effetto di queste iniziative, nel 2016 si registra l’accelerazione della crescita delle progettazioni, nel 2017 ripartono i bandi per la realizzazione delle opere, nel 2018 crescono le aggiudicazioni e nel 2019 riprendono a crescere gli investimenti.
Infrastrutture strategiche, in crescita i bandi di progettazione
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