“Sconti pari al costo pressoché totale dei lavori effettuati”. Dovrebbero essere le nuove forme di incentivi per i lavori di efficientamento energetico e messa in sicurezza antisismica che rimetteranno in moto l’edilizia dopo il lockdown. Le misure, annunciate dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un intervento alla Camera, potrebbero essere messe in campo a breve.
“Contiamo anche di recuperare all’interno dei prossimi provvedimenti utili – ha affermato Conte – un intervento di complessivo potenziamento delle detrazioni fiscali a beneficio del settore dell’edilizia e della sostenibilità”.
“Stiamo studiando e vogliamo inserirlo già nel prossimo decreto legge, quello sulle misure economiche, l’applicazione di un articolato meccanismo che offra a tutti i cittadini di potere procedere a interventi di riqualificazione energetica e di efficientamento antisismico arrivando a beneficiare di sconti pari al costo pressoché totale dei lavori effettuati”.
“Puntiamo molto su questo strumento – ha aggiunto Conte – perché lo riteniamo particolarmente efficace per valorizzare gli immobili, sostenere il settore delle costruzioni e per generare occupazione”.
Per descrivere il nuovo meccanismo di incentivi, il Presidente Conte utilizza il termine “sconto” lasciando qualche margine di dubbio. Il pacchetto di misure allo studio dell’Esecutivo potrebbe prevedere una detrazione fiscale con un’aliquota più alta, potrebbe riproporre lo sconto in fattura, oppure potrebbe essere un mix tra le due soluzioni.
L’ipotesi più probabile potrebbe essere il potenziamento delle detrazioni fiscali al momento esistenti, con l’innalzamento delle percentuali di detrazione riconosciute all’ecobonus e al sismabonus. Probabile anche la semplificazione delle procedure per ottenere i bonus fiscali e l’ampliamento dell’orizzonte temporale, con scadenze non più annuali, ma pluriennali. In questo modo, sia i contribuenti che intraprendono un lavoro sia i professionisti e le imprese potrebbero operare in un panorama normativo caratterizzato da maggiore certezza.
Per quanto riguarda l’ipotesi di uno sconto alternativo alla detrazione fiscale, da una parte questo meccanismo risolverebbe il problema della mancanza di liquidità dei contribuenti che, dopo la sospensione delle attività a causa dell’epidemia, è ancora più sentito. Dall’altra, lo sconto in fattura già esiste ma non ha avuto una vita facile: dopo essere stato istituito dal Decreto Crescita nel 2019, è stato ridimensionato su pressione delle piccole imprese che hanno sempre sottolineato di non avere la capienza sufficiente per praticarlo e di essere penalizzate rispetto alle grandi realtà imprenditoriali. Anche questa è una situazione aggravata dal lockdown.
La combinazione di queste due soluzioni è già stata ipotizzata a marzo, quando il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha lanciato l’idea di potenziare l’ecobonus, portando la detrazione fiscale fino al 100%, e accompagnarlo con lo sconto in fattura.
Per avere certezza sulla portata dei nuovi incentivi bisognerà attendere il provvedimento, che dovrebbe essere presentato tra qualche giorno.