venerdì 22 Novembre 2024
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Le proposte Anac per agevolare la ripresa economica: appalti digitali, verifiche semplificate dei requisiti, estensione dello stato di emergenza

Con la prossima emanazione del cosiddetto Decreto Semplificazioni dovrebbero (ma il condizionale è d’obbligo) arrivare le tanto attese modifiche alla normativa che regola il mondo dei lavori pubblici.

Modifiche che in realtà dovevano essere contenute nel Decreto Rilancio ma che sono state rinviate a causa delle divergenze all’interno della maggioranza tra chi ritiene il Codice dei contratti emendabile e migliorabile e chi, invece, avrebbe preferito una fase commissariale a tempo (soluzione osteggiata da tutto il mondo imprenditoriale).

Ciò che è certo è che si sta lavorando su una semplificazione delle procedure che consenta non solo di velocizzare le procedure di gara (che in realtà, a parte la fase emergenziale, non hanno mai subito grossi rallentamenti) ma di portare a compimento l’esecuzione delle opere (aspetto su cui ci sarebbe tanto da fare).

In vista di questo nuovo intervento normativo, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha elaborato un documento, inviato alla Presidenza del Consiglio e ai Ministri competenti, contenente varie proposte per velocizzare le procedure e favorire la ripresa economica.

Nello specifico, l’Anac reputa necessario in primo luogo realizzare tempestivamente la previsione – contenuta nel Codice – di una piena digitalizzazione delle gare, che in circa un terzo dei casi sono ancora svolte in modalità cartacea.

Molteplici i vantaggi che ne deriverebbero:

  • semplificazioni per la trasparenza;
  • maggior controllo;
  • tutela della concorrenza;
  • garanzia dell’inviolabilità e della segretezza delle offerte;
  • tracciabilità delle operazioni di gara e un continuo monitoraggio dell’appalto, riducendo peraltro al minimo gli errori operativi, con una significativa diminuzione del contenzioso.

Sarebbe inoltre possibile ottenere consistenti risparmi in termini di tempi e costi (le commissioni di gara potrebbero lavorare a distanza, eliminando la necessità delle sedute pubbliche o limitandone il numero) e si darebbe attuazione al principio dell’invio unico dei dati, espressamente previsto dal Codice, snellendo gli obblighi di comunicazione e rendendo disponibili informazioni sui contratti pubblici per le varie finalità ai soggetti istituzionali e ai cittadini.

Per tali ragioni l’Anac ritiene che un adeguato livello di digitalizzazione e la disponibilità di personale tecnico debbano divenire requisiti fondamentali nel processo di qualificazione delle stazione appaltanti, affinché gli acquisti più complessi vengano svolti soltanto da amministrazioni dotate delle competenze necessarie, favorendo le economie di scala e contenendo i costi amministrativi per le imprese. Per sostenere la diffusione delle piattaforme potrebbe essere utile mettere gratuitamente a disposizione le tecnologie telematiche e il supporto tecnico, prevedere politiche di incentivazione legate ai risultati raggiunti e assumere nuove risorse con competenze specifiche.

L’Anac suggerisce anche di semplificare e ridurre notevolmente i tempi di verifica dei requisiti nei casi in cui l’aggiudicatario di un appalto, entro un intervallo di tempo prestabilito (ad es. 6 mesi), sia già stato esaminato con esito positivo in una procedura di gara.

Infine, per superare la grave situazione economica e fronteggiare i danni subiti dalle attività produttive, l’Autorità suggerisce di introdurre una norma che fino al 31 dicembre permetta alle amministrazioni di ricorrere motivatamente alle procedure di urgenza ed emergenza già consentite dal Codice. I settori che si prestano maggiormente a tali semplificazioni, per dimensione economica o per connessione diretta con attività in grado di far superare la crisi provocata dall’emergenza sanitaria, ad avviso dell’Autorità sono le seguenti: manutenzioni, ristrutturazione/costruzione di ospedali e scuole, interventi sulla rete viaria, approvvigionamenti nel settore sanitario, informatico e dei trasporti.

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