Nella Legge di Bilancio 2021 la proroga del superbonus 110% per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici non c’è. Nella prima bozza diffusa sabato, non c’è alcuna proroga.
Nelle ultime settimane diversi esponenti del Governo e della maggioranza hanno rassicurato sull’intenzione di allungare le scadenze del superbonus 110% (ora fissate al 31 dicembre 2021 per tutti e al 30 giugno 2022 solo per gli immobili di edilizia sociale), senza però sbilanciarsi sulla norma da utilizzare per disporre la proroga.
Anzi, il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, tre settimane fa all’assemblea annuale dell’Ance ha annunciato “una proroga importante col Recovery Fund” aggiungendo però che la proroga non sarebbe arrivata con la Legge di Bilancio. “La Legge di Bilancio 2021 dice quello che accadrà nel 2021, ma il superbonus per il 2021 già esiste” – aveva detto il Ministro.
Quindi, coerentemente con le parole di Patuanelli, la bozza di Legge di Bilancio 2021 non menziona il superbonus 110%; il Governo attenderà la conferma della copertura finanziaria (cioè la conferma del Recovery Fund) prima di mettere nero su bianco la proroga della detrazione del 110%.
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Proroga per ecobonus, ristrutturazioni, mobili, facciate, verde
La bozza di Legge di Bilancio 2021 proroga invece per il 2021 tutti gli altri bonus edilizi: le detrazioni per la riqualificazione energetica (ecobonus), la ristrutturazione edilizia (bonus ristrutturazioni), per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici (bonus mobili), il recupero della facciata esterna degli edifici (bonus facciate), la sistemazione a verde di aree scoperte private e la realizzazione di tetti verdi e giardini pensili (bonus verde). Il sismabonus non è citato perché scade il 31 dicembre 2021.
Superbonus 110%, perché la proroga è necessaria
Tornando al superbonus 110%, ricordiamo che formalmente l’agevolazione è partita il 1° luglio 2020 ma, di fatto, gli operatori hanno dovuto aspettare fino ad ottobre 2020 per poter avere a disposizione tutta la normativa necessaria per avviare gli interventi.
Sia a causa di questi tempi lunghi, sia per via della complessità dei lavori, tutte le categorie interessate – progettisti, imprese, produttori – hanno chiesto al Governo di allungare l’orizzonte temporale della detrazione ma anche di semplificare le norme e armonizzarle in un Testo Unico.