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Rigenerazione urbana nei Comuni, via alle domande

Parte la macchina della rigenerazione urbana nei Comuni con più di 15mila abitanti, nei Comuni capoluogo di Provincia e nelle Città Metropolitane. Da domani, 7 aprile 2021, fino al 4 giugno 2021 si potranno presentare le richieste di contributo per la realizzazione e la progettazione esecutiva degli interventi.

Il Ministero dell’Interno ha pubblicato sul proprio sito il decreto con le modalità di presentazione delle domande. In ballo ci sono complessivamente 8,5 miliardi di euro, che dal 2021 al 2034 finanzieranno la manutenzione e il riuso di aree ed edifici pubblici, la demolizione delle opere abusive, gli interventi di ristrutturazione edilizia degli immobili pubblici e la mobilità sostenibile.

Le risorse sono state stanziate dalla Legge di Bilancio 2020 e il Dpcm 21 gennaio 2021, ha definito i criteri per richiedere le risorse.

L’iter per la presentazione delle domande non è ancora completo. La procedura si intreccia con il Piano Nazionale per la ripresa e la resilienza (PNRR) e solo dal 5 maggio sarà completa.

Le richieste devono essere presentate esclusivamente online, attraverso la Piattaforma di Gestione delle Linee di Finanziamento (GLF), aperta ogni giorno dalle 8 alle 20. La piattaforma mette a disposizione una procedura guidata.

I Comuni, attraverso la piattaforma, devono certificare il rispetto delle condizioni che danno diritto al contributo ed indicare le caratteristiche tecniche del CUP. Come indicato nell’Allegato 1 al DM 2 aprile 2021, i CUP sono classificati in base ad una serie di codici, differenziati in base alle opere da realizzare.

Per completare la procedura di richiesta dei contributi è necessario un altro passaggio, che al momento non è disponibile. Le istruzioni ai Comuni, allegate al DM 2 aprile 2021, spiegano infatti che i Comuni devono quantificare gli indicatori fisici di realizzazione, riportati nell’allegato 2. Tali indicatori saranno resi ufficiali dopo la presentazione del PNRR alla Commissione Europea, che avverrà entro il 30 aprile 2021.

All’interno della piattaforma, la compilazione degli indicatori fisici sarà abilitata a partire dal 5 maggio. I Comuni dovranno quindi integrare le istanze eventualmente presentate prima di questa data.

Rigenerazione urbana, chi può fare domanda
Possono richiedere il contributo i Comuni capoluogo di Provincia o sede di Città Metropolitana e i Comuni non capoluogo con popolazione superiore a 15mila abitanti.

Ogni Comune può richiedere un contributo per uno o più interventi nel limite di 5 milioni di euro per i Comuni con popolazione da 15mila a 49.999 abitanti, 10 milioni di euro per i Comuni con popolazione da 50mila a 100mila abitanti, 20 milioni di euro per i Comuni con popolazione superiore a 100mila abitanti, capoluogo di provincia o sede di Città Metropolitana.
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Come già stabilito con il Dpcm 21 gennaio 2021, si può ottenere il contributo per singole opere o insiemi coordinati di interventi, anche ricompresi nell’elenco delle opere incompiute, volti a ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e a migliorare la qualità del decoro urbano e ambientale attraverso interventi di:

  • manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
  • miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
  • mobilità sostenibile.

Il finanziamento può essere utilizzato per la realizzazione dell’opera, ma anche per coprire le spese relative alla progettazione esecutiva.

Le richieste devono riferirsi ad opere inserite nella programmazione annuale o triennale degli enti locali e rientranti nello strumento urbanistico comunale.

Una volta ottenuto il contributo, i Comuni devono affidare i lavori entro 15 mesi (20 mesi per i lavori di importo superiore a 2,2 milioni di euro). Sono concessi 12 mesi in più ai Comuni che hanno ottenuto il contributo sia per la realizzazione dell’intervento sia per la progettazione esecutiva.

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