giovedì 26 Dicembre 2024
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Codice Appalti e Recovery Plan, il ministro Giovannini: “Dimezziamo i tempi”

Modificare il Codice Appalti e dimezzare i tempi per la realizzazione delle opere finanziate con il Recovery Plan. Come spiegato dal Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, la semplificazione potrebbe basarsi sulla creazione di una Soprintendenza dei beni culturali centralizzata, sulla revisione del processo per la Via e, probabilmente, sull’appalto integrato. Ad ogni modo, le anticipazioni fornite dal Ministro dovranno essere ufficializzate in un decreto, atteso entro la fine del mese. Il provvedimento si accompagnerà al Piano Nazionale di Ripresa e resilienza (PNRR) e consentirà di spendere le risorse stanziate in modo efficiente. Si tratta di 50 milioni di euro, che finanzieranno una serie di opere infrastrutturali.

Il Ministro ha spiegato che per ogni investimento in opere pubbliche ci sono tre fasi. La prima è quella della progettazione, che “ha poco a che vedere con gli appalti ma con la qualità di chi fa i progetti, e la qualità dipende dal capitale umano nelle stazioni appaltanti, cioè dalla disponibilità nei Comuni e nelle Regioni di ingegneri, architetti, economisti, informatici. E qui abbiamo un problema drammatico e il ministro Brunetta sta lavorando per accelerare l’assunzione di migliaia di nuove risorse umane”.
Il Ministro ha affermato che si dovranno “reingegnerizzare le procedure”. L’idea proposta è “realizzare il dibattito pubblico in tempi brevi e certi, per dare indicazioni chiare in fase di progettazione esecutiva. Sono inoltre allo studio cambiamenti sulle regole dei pareri delle Via, delle Sovrintendente, del Consiglio superiore dei Lavori pubblici”.

Il Ministro ha anche sottolineato la creazione di una consulta permanente di dialogo con sindacati, associazioni imprenditoriali, terzo settore e mondo ambientalista. La consulta sarà attiva durante la realizzazione del Piano.

In alcuni casi, ha spiegato Giovannini, non saranno necessarie modifiche. I fondi per il trasporto pubblico locale, ad esempio, saranno gestiti attraverso bandi e non con appalti”. Per altre opere, come quelle di Anas e Ferrovie dello Stato, i piani di fattibilità sono già pronti.
Alla domanda su quali saranno i progetti principali del suo Ministero, Giovannini ha risposto che “una quota molto consistente andrà al trasporto sul ferro. Ci sarà una buona parte del tragitto di alta velocità della Salerno-Reggio Calabria, il collegamento del porto di Gioia Tauro alla rete esistente, l’ampliamento o l’ammodernamento di diverse metropolitane, il rinnovo dei materiali rotabili, gli investimenti sulle ferrovie regionali”.

Una quota, ha illustrato, andrà alla mobilità sostenibile, con investimenti in mezzi pubblici non inquinanti, autobus nuovi con emissioni ridotte, e alla mobilità dolce delle ciclovie. Una terza componente sarà quella dell’ultimo miglio, cioè la connessione fra porti e aeroporti e la rete ferroviaria. “Il tutto – ha affermato – con quota di nuovi investimenti al Sud pari al 50% dei fondi”.

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