L’approssimarsi del voto per le elezioni amministrative impone una seria assunzione di responsabilità per quanti andranno a rivestire la carica di Sindaco, soprattutto (ma non solo) nelle grandi città. Abbiamo troppo spesso – ancora una volta, com’è ormai triste consuetudine – sentito parlare di grandi e grandissimi progetti, evocare idee dalla straordinaria suggestione, ma purtroppo avulsi dalla realtà, totalmente slegati dai contesti economici, sociali e produttivi delle città: e soprattutto irrealizzabili ed irrealistici negli attuali contesti (anche normativi e procedurali).
Per queste motivazioni Federcepicostruzioni ha ritenuto di predisporre un “decalogo” per i futuri primi cittadini, di fondamentale importanza per il rilancio dell’economia e la riqualificazione delle città. Obiettivi non tutti strettamente legati alle funzioni e alle competenze delle amministrazioni comunali, ma sui quali i sindaci medesimi possono (e devono) impegnarsi nelle sedi opportune, per non vedere sviliti le proprie funzioni e il proprio ruolo.
Il presidente
Antonio Lombardi
- BUROCRAZIA
Qualunque progettazione innovativa è destinata a rimanere sulla carta – a prescindere delle reali volontà e capacità dei candidati a Sindaco – se non si mette mano ad un serio, organico e strutturato programma di semplificazione ed efficientamento della macchina amministrativa. Si semplifichino prioritariamente gli iter, si riducano i passaggi, si evitino dannosi “passaggi di carte” onerosi per le imprese e la collettività, dannosissimi per lo sviluppo. Si avvii un serio programma di digitalizzazione per agevolare l’interazione tra enti ed istituzioni preposte. Siano gli enti a dialogare tra loro, e non imprese e cittadini con i singoli uffici.
- PNRR
Le amministrazioni locali saranno protagoniste nell’utilizzo delle risorse del PNRR: ma buona parte di esse non è attrezzata – sia dal punto di vista strutturale che professionale – per un sollecito ed efficace utilizzo di queste opportunità. I Sindaci quindi, quando e dove possono, attrezzino gli uffici competenti e, dove questo è difficoltoso, si aprano al territorio coinvolgendo associazioni, professionisti, enti datoriali in grado di supportare la macchina amministrativa, affinché non si perda – e si sfrutti anzi al meglio – questa straordinaria opportunità.
- SUPERBONUS E SCONTI FISCALI
Il Superbonus 110% è una grande opportunità anche per le amministrazioni locali, per spingere verso la riqualificazione dei quartieri: si incentivi ulteriormente questo strumento, prevedendo esenzioni o sconti sulle imposte comunali per i condomini che avviano progetti di riqualificazione, ristrutturazione, messa in sicurezza.
- MANUTENZIONE DEL TERRITORIO E VIVIBILITA’
Prima di progettare il nuovo, si tuteli, si conservi e si valorizzi l’esistente: i Sindaci avviino come primo atto amministrativo, un programma straordinario di manutenzione di strade, marciapiedi, parchi urbani, spazi pubblici. Una città più bella è una città più vivibile e più “appetibile” da tutti i punti di vista. Non può esistere progettualità alcuna per una città non bella a vedersi, non comoda da vivere.
- CENTRI STORICI
Riportiamo la vita nei centri storici e facciamone cuore pulsante della città. Si parta dai centri storici per il recupero urbano: gli strumenti per sostenere progetti di riqualificazione da parte dei privati, esistono già. Vanno integrati con programmi di manutenzione/recupero degli spazi pubblici, e progetti di riqualificazione che determinino i contesti migliori per attrarre investimenti: nella ricettività, nella ristorazione, nella creazione di spazi pubblici, punti di ritrovo e socializzazione.
- URBANISTICA
Le città devono tornare a regolamentare con serietà, tempismo, realismo il proprio sviluppo urbanistico: occorre superare le rigidità (e la tempistica procedurale) dei vecchi Puc, non più al passo con i tempi. Occorre guardare al futuro e rendere le pianificazioni urbanistiche flessibili, in grado di accompagnare e seguire le evoluzioni dei tempi e delle società. Nulla di avveniristico o futuristico: a Milano accade già. Facciamo dei Puc una molla per lo sviluppo, e non una gabbia.
- PISTE CICLABILI E MOBILITA’ SOSTENIBILE
Vivere le città vuol dire anche (e soprattutto) liberarle dal caos, dal traffico, dall’inquinamento. Si creino, ovunque possibili, piste ciclabili; si favorisca il trasporto pubblico; si investa (seriamente) su metropolitane e trasporto su rotaia, recuperando e riqualificando le vecchie stazioni. Si integrino con intelligenza ed oculatezza, tutte le modalità di trasporto e collegamento.
- MESSA IN SICUREZZA DI SCUOLE ED EDIFICI PUBBLICI
La sicurezza sismica in scuole, uffici pubblici, ospedali – ma anche il contenimento del consumo energetico – devono diventare reali priorità: si avvii un programma di efficientamento energetico e di messa in sicurezza di tutte le strutture comunali, dismettendo e “rottamando” gli edifici più vetusti, inidonei e insicuri, e realizzandone di nuove in condizioni di massima sicurezza e garanzia.
Si favoriscano “cittadelle scolastiche” che ospitino edifici idonei non solo per le lezioni, ma anche per il ritrovo, lo svago, la socializzazione in orari extrascolastici.
- MESSA IN SICUREZZA DEI BENI CULTURALI
Molti dei nostri monumenti sono a rischio sismico o insistono in aree ad elevato pericolo idrogeologico: è di fondamentale importanza preservare, proteggere e mettere in sicurezza le nostre ricchezze e il nostro patrimonio storico, artistico, e culturale, primo e vero “petrolio” soprattutto per il Mezzogiorno.
- POLITICHE D’AREA VASTA
Si superino stupidi egoismi e particolarismi: si aprano le città ai territori circostanti e si avvii una pianificazione di più ampia scala che agevoli contatti fisici, culturali e sociali con i territori limitrofi. Il tempo delle “città compatte” è finito e superato.
Le vere città europee, oggi, sono quelle che si aprono ai territori limitrofi e al mondo circostante.