Manutenzione straordinaria e adattamento ai cambiamenti climatici delle strade; messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e realizzazione di nuovi ponti; manutenzione straordinaria delle strade comunali; rafforzamento della mobilità sostenibile.
Sono tanti gli obiettivi dei cospicui stanziamenti che la Legge di Bilancio 2022 destina alle infrastrutture urbane ed extraurbane.
3,35 miliardi di euro per l’adattamento ai cambiamenti climatici delle strade
Vengono stanziati 100 milioni di euro per il 2022, 150 milioni per il 2023, 200 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025, 300 milioni per ciascuno degli anni dal 2026 al 2030 e 200 milioni per ciascuno degli anni dal 2031 al 2036 – per un totale di 3.350 milioni di euro – per manutenzione straordinaria ed adeguamento funzionale e resilienza ai cambiamenti climatici della viabilità stradale, anche con riferimento a varianti di percorso, di competenza di regioni, province e città metropolitane.
Entro il 28 febbraio 2022, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) definirà i criteri e le modalità per l’assegnazione delle risorse – sulla base della consistenza della rete viaria e della vulnerabilità rispetto a fenomeni antropici, quali traffico ed incidentalità, e naturali, quali sisma e dissesto idrogeologico -, le modalità di approvazione dei piani di monitoraggio degli interventi predisposti dalle regioni, province e città metropolitane, le procedure di revoca delle risorse e i criteri generali per adeguare la progettazione e l’esecuzione di tali opere ai principi ambientali comunitari.
Il ddl di Bilancio stanzia 1,4 miliardi di euro (100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029) per garantire la continuità degli interventi per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza. Lo stesso ddl stanzia anche risorse per la progettazione di questi interventi.
Entro il 30 giugno 2023 il MIMS definirà le modalità di riparto e l’assegnazione delle risorse a favore delle città metropolitane e delle province territorialmente competenti.
Sono inoltre destinati ai Comuni, 200 milioni di euro per il 2022 e 100 milioni di euro per il 2023 per la manutenzione straordinaria delle strade comunali, dei marciapiedi e dell’arredo urbano.
I contributi per l’anno 2022 saranno assegnati entro il 15 gennaio 2022 e saranno commisurati agli abitanti:
– fino 5.000 abitanti > 10.000 euro;
– tra 5.001 e 10.000 abitanti > 25.000 euro;
– tra 10.001 e 20.000 abitanti > 60.000 euro;
– tra 20.001 e 50.000 abitanti > 125.000 euro;
– tra 50.001 e 100.000 abitanti > 160.000 euro;
– tra 100.001 e 250.000 abitanti > 230.000 euro;
– oltre 250.000 abitanti > 350.000 euro.
I contributi per l’anno 2023 saranno assegnati in misura pari alla metà del contributo assegnato per il 2022.
La popolazione di riferimento ai fini del riparto è quella residente al 31 dicembre 2019 post censimento.
Con questi contributi i Comuni potranno realizzare uno o più interventi di manutenzione straordinaria delle strade comunali, dei marciapiedi e dell’arredo urbano, a condizione che tali lavori non siano già integralmente finanziati da altri soggetti e che siano aggiuntivi rispetto a quelli previsti nella seconda e terza annualità del bilancio di previsione 2021-2023.
I lavori dovranno necessariamente iniziare entro il 30 luglio 2022 per i contributi relativi all’anno 2022 ed entro il 30 luglio 2023 per i contributi relativi al 2023.
Presso il MIMS sarà infine istituito il ‘Fondo per la strategia di mobilità sostenibile’ con una dotazione di 2 miliardi di euro (50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2027 e 2028, 200 milioni di euro per l’anno 2029, 300 milioni di euro per l’anno 2030 e 250 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2031 al 2034).
Lo scopo è quello di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del pacchetto Fit for 55 finalizzato a ridurre entro il 2030 le emissioni nette di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990, sino al raggiungimento, da parte dell’Unione europea, di emissioni zero entro il 2050.
Il MIMS definirà i criteri di riparto del Fondo e l’entità delle risorse destinate al rinnovo del parco autobus del trasporto pubblico locale, all’acquisto di treni ad idrogeno sulle linee ferroviarie non elettrificate, alla realizzazione di ciclovie urbane e turistiche, allo sviluppo del trasporto merci intermodale su ferro, all’adozione di carburanti alternativi per l’alimentazione di navi ed aerei e al rinnovo dei mezzi adibiti all’autotrasporto.