Federcepicostruzioni ha partecipato ieri al Tavolo di partenariato presso il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (MIPAAF) che si è lungamente soffermato sui PAC 2023/2027, che prevendono investimenti per 35 miliardi a sostegno dell’agricoltura italiana.
Presenti, con il Ministro Stefano Patuanelli, anche il Capo Dipartimento Giuseppe Blasi e le associazioni di categoria. “Abbiamo inteso partecipare a questo Tavolo – commenta il presidente di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – perché riteniamo che l’edilizia possa e debba svolgere un ruolo determinante nel sostenere le strategie di rilancio del comparto agricolo e di tutta la filiera. Anche questo settore, infatti, sconta gap infrastrutturali e necessita di investimenti che agevolino la produzione e lavorazione, soprattutto delle produzioni tipiche del territorio, lo stoccaggio e la conservazione dei prodotti, il contenimento del consumo energetico, la digitalizzazione, una efficiente mobilità delle merci e delle materie prime”.
Al Ministro Patuanelli, Federcepicostruzioni ha chiesto un impegno forte per la semplificazione delle procedure, la sburocratizzazione, l’accelerazione della spesa dei fondi Ue disponibili. “L’Italia – ha commentato il presidente Antonio Lombardi a margine del confronto – è purtroppo agli ultimi posti in Europa per l’utilizzo di fondi strutturali. Oltre alla partita del PNRR, il nostro Paese deve ancora fare i conti con le difficoltà incontrate nello spendere i quasi 74 miliardi di euro messi a disposizione nel 2014 attraverso i fondi strutturali, in particolare il Fondo sociale europeo (Fse) e il Fondo di sviluppo regionale (Fesr). I dati della Commissione europea sul periodo 2014-2020, aggiornati al 30 ottobre scorso, evidenziano infatti un tasso di spesa del 48,2%, contro una media Ue del 57,6 %. Sono 33 i miliardi da spendere in 25 mesi: nei 96 trascorsi dall’inizio della programmazione, l’Italia ha speso appena il 41,4%”.
“Se l’obiettivo non sarà centrato – ha detto ancora il presidente Lombardi – i finanziamenti verranno disimpegnati automaticamente e destinati ad aree virtuosi dell’Europa”.
Per quanto riguarda il FEAMP (979 i milioni disponibili), rispetto al totale delle risorse programmate, lo stato di avanzamento è fermo al 60,27% in termini di impegni e al 40,59% in termini di pagamenti effettivi.
Il PAC 2023-2027 intende fornire ai cittadini Ue alimenti sicuri a prezzi accessibili, garantire un tenore di vita più equo agli agricoltori, tutelare le risorse naturali e rispettare l’ambiente. Prevede misure anche per lo sviluppo delle aree interne e le aree rurali e per rafforzarne il tessuto socioeconomico.
“Il PAC – ha detto, in conclusione del confronto con il ministro, il presidente Lombardi – non deve complicare la vita agli agricoltori! Il ministro sta lavorando molto in questa direzione, ma occorre fare di più sul versante della sburocratizzazione e della semplificazione. Anche la burocrazia europea complica la vita agli agricoltori: questa PAC doveva essere quella determinante per raggiungere questi obiettivi: purtroppo non lo è. È ancora eccessivo il carico di burocrazia per gli imprenditori italiani, con un record che non ha pari in Europa. Questo frena pesantemente l’iniziativa imprenditoriale dei produttori agricoli, scoraggia i giovani anziché incentivarli ed allontana gli obiettivi programmati e i risultati attesi”.