In Sicilia anche l’Anas decide di rivedere i prezzi del maxi-appalto contestato dalle imprese locali. Il maxi-bando da 940 milioni per l’autostrada Ragusa-Catania è stato così sospeso per il caro-materiali. Il bando è finito nel mirino delle imprese, che avevano contestato anche al Tar, e sarà quindi ripubblicato per essere aggiornato con un nuovo prezzario.
La decisone è stata del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, quale commissario dello Stato, e i vertici dell’Anas, dopo avere raccolto anche la segnalazione dell’Ance, l’associazione dei costruttori, sull’eccezionale e imprevedibile aumento dei costi di costruzione legati al conflitto russo-ucraino.
Dopo un approfondito confronto il Commissario straordinario e l’Anas, stazione appaltante dei lavori, hanno dovuto prendere atto della sopravvenuta insostenibilità della stima economica del progetto e hanno concordemente stabilito di disporre l’applicazione del nuovo e più recente prezzario Azienda dello Stato.
La determinazione consentirà di far dichiarare la cessazione della materia del contendere nei giudizi tuttora pendenti dinanzi al Tar Sicilia, instaurati dalla Associazione nazionale costruttori edili della Sicilia e, singolarmente, da alcune imprese, con cui è stata eccepita la mancata redditività causata dai prezzi a base d’asta.
Il bando verrà ripubblicato con i prezzi aggiornati. “Le istituzioni e gli attori interessati hanno manifestato condivisione rispetto al percorso individuato, nell’esclusivo perseguimento dell’obiettivo di addivenire alla realizzazione dell’importante infrastruttura”. Si dovrà fare un bilancio non solo degli extra-costi ma anche dei ritardi causati non solo dal caro-materiali, ma anche dalle reazioni tardive e parziali al fenomeno in atto dall’autunno 2021 e ora aggravato dalla crisi Ucraina. Ora avremo gare con un prezzario aggiornato, si spera.