Si lavora a ritmi molto serrati nei cantieri edili interessati al superbonus.
Scade infatti venerdì prossimo, cioè il 30 settembre, il termine per raggiungere almeno il 30% dei lavori di villette unifamiliari e singole unità immobiliari “indipendenti e autonome”.
Raggiungere il 30% dei lavori previsti è necessario per ottenere il superbonus al 110% per questo tipo di unità immobiliari.
Chi riuscirà a raggiungere entro il 30 settembre il 30% dei lavori potrà ottenere il credito fiscale per i lavori ultimati entro il 31 dicembre 2022, data questa che riguarda gli interventi effettuati dalle persone fisiche su villette o anche abitazioni in edifici plurifamiliari, ma funzionalmente indipendenti negli impianti con accesso autonomo all’esterno. Ad esempio un appartamento condominiale con accesso dal giardino privato o anche dal cortile comune.
Nel calcolo del 30%, ha chiarito l’Agenzia delle Entrate, “si potrà fare riferimento a tutte le lavorazioni” previste dalla ristrutturazione “e non solo a quelle oggetto di agevolazione”, ad esempio si possono includere nei lavori già fatti i lavori che prevedono il 50% di detrazione come il cambio degli infissi o l’istallazione di un impianto di condizionamento.
L’effettivo raggiungimento del 30% dei lavori dovrà essere provato dal direttore dei lavori. E non basta una autoertificazione. Il professionista dovrà sottoscrivere una dichiarazione da allegare alla documentazione di cantiere per la chiusura dei lavori e dovrà tenerla a disposizione degli organi di controllo. Questa dichiarazione dovrà basarsi su una “idonea documentazione probatoria”. A titolo di esempio vengono citati: il libretto delle misure, lo stato d’avanzamento dei lavori, il rilievo fotografico della consistenza dei lavori, la copia di bolle e fatture. Il professionista comunque potrà utilizzare di tutto il materiale che considera utile a supportare la dichiarazione.
Secondo l’ultimo report dell’Enea risulta che al 31 agosto tutta la misura del superbonus finora sfruttata soprattutto dai condomini e in misura minore dalla case indipendenti, è costato allo Stato oltre 47 miliardi di euro di detrazioni, che si trasformeranno in mancate entrate per i prossimi anni. Il numero di asseverazioni è salito a quota 243.907, con un totale di investimenti ammessi alla detrazione pari a 43,018 miliardi di euro e detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per 47,32 miliardi.
Di recente il decreto aiuti bis ha sbloccato il meccanismo della cessione del credito alle banche.