giovedì 28 Novembre 2024
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Superbonus 110%, cedere i crediti alle banche o a Poste costa sempre di più. Nessun segnale di riapertura

La cessione del credito è sempre meno conveniente ed i segnali di riapertura del mercato sono ancora abbastanza timidi.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 6 ottobre ha dato diversi chiarimenti, ma ha anche confermato la necessità di assicurare maggiori controlli su queste operazioni. Di conseguenza si sono allungati i tempi di gestione delle pratiche e, anche per questo, gli acquisti da parte di molti istituti di credito non sono ripresi.

Le nuove offerte, comunque, sono decisamente al ribasso rispetto a quale mese fa. Lo si evince anche da una inchiesta pubblicata di recente sul quotidiano Repubblica.

Per il Superbonus, ad esempio, Poste offre l’85,5% del valore nominale del credito d’imposta maturato per i crediti in recupero in 4 anni, ossia per le spese del 2022, il che corrisponde a 94 euro per ogni 110 euro di bonus. Per gli interventi diversi dal Superbonus ma con scadenza a cinque anni si potrà avere l’84,5 per cento del valore nominale del credito d’imposta maturato, ossia 84,5 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta , mentre per le detrazioni con scadenza a dieci anni si potranno avere 70 euro ogni 100 di credito maturato. In pratica se il costo dei lavori è di 100.000 euro e il credito d’imposta è pari al 110 per cento con recupero fiscale in quattro anni, il controvalore riconosciuto sarà pari a 94.050 euro; se il costo dei lavori è di 100.000 euro e il credito d’imposta è pari all’80 per cento con recupero fiscale in 5 anni (sismabonus ordinario), il controvalore riconosciuto sarà pari a 68.320; se il costo dei lavori è di 10.000 euro e il credito d’imposta è pari al 50 per cento con recupero fiscale in 10 anni , il controvalore riconosciuto sarà pari a 35.000 euro.

Analoga l’offerta di Intesa San Paolo a valere dal 10 ottobre, anche se l’istituto prevede solo due opzioni: detrazioni d’imposta fino a cinque anni e detrazioni con durata di dieci anni. Nel primo caso, sia per il Superbonus che per le detrazioni con diversa aliquota, viene restituito l’85,45 per cento del valore nominale del credito. Per le altre detrazioni è previsto invece il 70 per cento.

Rispetto ad un anno fa, ossia prima della stretta seguita al decreto Antifrode del 21 novembre 2021, era invece possibile ricevere anche 102 euro a fronte dei 110 euro di credito d’imposta riconosciuto dal Superbonus, mentre per i bonus a dieci anni era riconosciuto anche l’80 per cento. In seguito al decreto il mercato ha di fatto subito un blocco, con timide successive riaperture, ma ogni volta sempre con prezzi meno convenienti. E questo trend è destinato a proseguire.

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