Poste, banche e assicurazioni hanno ridato il via alla cessione dei crediti. A comunicarlo è il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che durante il question time al Senato ha illustrato le linee guida del decreto legge che il consiglio dei ministri che sarà discusso domani, martedì 28 marzo.
Da quel che emerge dal resoconto parlamentare del Senato, il Ministro Giorgetti, in risposta all’interrogazione del sen. Manca (PD) sugli strumenti di finanziamento degli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio, ha detto che: “il superbonus al 110 per cento ha rappresentato una misura straordinaria di rilancio dell’economia in una precisa fase storica, i crediti di imposta generati sono debito a carico dello Stato. Il problema dei crediti incagliati e dei cosiddetti esodati è stato generato da provvedimenti anteriori al Governo in carica, il quale ha cercato di dare certezze con una disciplina transitoria e si sta adoperando per trovare una soluzione”.
Le interrogazioni sul superbonus anticipano la scadenza della misura, che è il 31 marzo. Il governo prevede una proroga della scadenza al 30 novembre, per avere lo sconto fiscale del 110%, pagando in sede di dichiarazione dei redditi una sanzione, mentre per quanto riguarda i lavori su abitazioni unifamiliari e unità abitative indipendenti la proroga è al 30 giugno.
Per ora, la modifica al decreto sul Superbonus prevede un cambio del termine, in modo che il contribuente possa comunicare la cessione di credito a un istituto bancario entro il prossimo 30 novembre. Quando il contribuente dovrà fare la dichiarazione dei redditi, potrà versare una sanzione di 250 euro.
“Le misure allo studio avranno una durata temporale differenziata anche in attesa del nuovo quadro economico che emergerà dal Documento di economia e finanza e del perfezionamento del dibattito relativo al Repower EU e dalle misure che potranno essere finanziate nell’ambito di tale iniziativa, nonché degli adeguamenti delle misure PNRR già esistenti che saranno negoziati con la Commissione europea”, ha spiegato il ministro sempre durante il question time. Allo studio è previsto un fondo pari a 4,9 miliardi di euro, dai quali è escluso il finanziamento del bonus sociale, che è destinato alle famiglie con Isee fino a 15 mila euro.