mercoledì 27 Novembre 2024
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Student housing, rapporto Scenari Immobiliari-Camplus: cresce l’interesse degli investitori

In Italia il mercato degli alloggi universitari ha bisogno di un’importante e decisiva svolta: attualmente la copertura dei posti letto offerti agli studenti universitari fuori sede, pari al 40% degli iscritti, si attesta intorno al 10,5% e deriva da enti specifici che però coprono solo l’8,1% del totale. Le strutture gestite da enti privati che coprono il restante 2,4%.
Non intervenire comporterebbe la perdita di studenti e di competitività per le Università italiane. Ad oggi, infatti, meno della metà delle 14 maggiori realtà universitarie supera la media nazionale e risulta ancora lontana dalla capacità di soddisfare il fabbisogno di posti letto minimo richiesto.
Considerando che il fabbisogno stimato dell’offerta strutturata di posti letto deve essere pari ad almeno il 20% degli studenti fuori sede (tasso di copertura medio europeo), sarebbero necessari almeno 130mila posti letto. Occorrerebbe realizzare circa 80.000 nuovi posti letto in studentati e collegi.
È quanto emerge dal Rapporto “Lo student housing tra PNRR e mercato” presentato nei giorni scorsi a Roma da Scenari Immobiliari e Camplus nel corso del convegno “Il PNRR e l’investimento nello student housing”.
L’obiettivo, indicato nella riforma “1.7 Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per gli studenti” è quello di quasi triplicare i posti letto per gli studenti fuori sede, per raggiungere tale obiettivo sono stati stanziati complessivamente 300 milioni di euro e realizzati i primi 7.500 posti letto, successivamente, ci sarà l’erogazione di ulteriori 660 milioni per creare ulteriori 52.500 posti letto.
“Negli ultimi anni in Europa gli investimenti in residenze universitarie sono diventati un importante asset class per gli investitori istituzionali con un totale di circa 12,4 miliardi di euro nel 2022 – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -. Anche nel nostro paese oggi si registra un generale e forte interesse degli investimenti in alloggi per studenti fuori sede, tanto che nel corso del 2022 il volume complessivo ha raggiunto circa 200 milioni di euro, pari al 18% degli investimenti complessivi nel comparto residenziale istituzionale”.
“I nuovi bandi del PNRR dovrebbero incentivare questi investimenti, garantendo ritorni economici interessanti anche in considerazione della forte pressione della domanda di riferimento: dal 4,50% nei capoluoghi di regione localizzati nel nord Italia al 6% stimato nelle altre città. I nuovi bandi dovrebbero incentivare questo trend, con un forte coinvolgimento degli investitori italiani”.

“Il mercato delle residenze per studenti fuori sede – ha affermato Francesca Zirnstein, Direttore Generale di Scenari Immobiliari – ha proseguito nella sua fase espansiva anche grazie alla volontà degli attori coinvolti di intraprendere importanti progetti di riqualificazione e riconversione immobiliare. Le opportunità che il mercato dello student housing rappresenta per gli investitori sono diverse e, nel periodo storico che stiamo attraversando, possono bilanciare i portafogli immobiliari già di proprietà, anche grazie al consolidamento a livello nazionale di una domanda di riferimento capace di garantire elevati livelli di occupazione e flussi di cassa stabili”.
“La diversa copertura territoriale di posti letto, la pressione della domanda di riferimento quasi al limite in alcuni ambiti urbani e la volontà, mediante concertazione, di strutturare una infrastruttura immobiliare, capace di garantire livelli adeguati sia di ritorno economico che di sostenibilità sociale, sono gli elementi più significativi che alimentano questo comparto”.
“Nel mondo dell’housing universitario – ha sottolineato Maurizio Carvelli, founder e CEO di Camplus – in questi mesi c’è stata una vera e propria rivoluzione copernicana. Abbiamo infatti scoperto quanto sia determinante un rapporto vero tra pubblico e privato in questo settore. Dove la coooperazione tra il pubblico e privato aiuterà l’incremento dei posti letto nel mercato degli studenti universitari. Il mercato ce lo chiede, il numero di posti letto da raggiungere è ambizioso ma ci sono le risorse per farlo quindi quello che serve è un vero cambio di mentalità. Il privato e il pubblico devono assumersi la responsabilità nei confronti dell’università, degli studenti e delle città. E in questa partita tutti devono sentirsi protagonisti”.
“Il Ministero dell’università e della Ricerca sta dando un indirizzo chiaro che va in questo senso; per i soggetti privati, fondi di investimento e gestori sarà il momento di mettere in campo idee, soggetti, proposte nuove e competitive. Seguendo le direttive che i prossimi bandi ministeriali per l’housing universitario saremo capaci di realizzare residenze attrezzate come nel resto d’Europa. Tutti, in primis gli operatori privati, devono operare con un senso, oserei dire, etico dell’investimento puntando alla sostenibilità dei progetti che concretamente consisterà nell’ampliare l’offerta abitativa per gli studenti fuori sede, contribuirà a ridefinire e innalzare gli standard per gli alloggi degli studenti rafforzando l’accessibilità al living studentesco e, in definitiva, potrà collaborare in maniera diretta alla formazione dei nostri giovani studenti. Un lavoro che garantirà un rendimento ad un capitale che saprà essere paziente e che si connoterà per il forte impatto etico e sociale”.

InvestiRE SGR (Gruppo Banca Finnat) e CDP Real Asset SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) avviano l’operatività del Fondo iGeneration, piattaforma nazionale che ha l’obiettivo di realizzare circa 1.800 posti letto in residenze universitarie innovative su tutto il territorio italiano.
In particolare, verrà realizzata una nuova tipologia di alloggi ibridi destinati a studenti e giovani lavoratori, grazie all’integrazione tra componente residenziale e servizi come spazi di co-working, incubatori di start-up, hub tecnologici e di ricerca anche in collaborazione con gli atenei universitari.
La piattaforma prevede un primo programma di investimento di complessivi 130 milioni circa, che saranno coperti dal Fondo Nazionale per l’Abitare Sociale (FNAS, promosso da CDP Real Asset) fino ad una quota massima del 50%. L’impegno finanziario del fondo FNAS non rientra nella procedura di sollecitazione di mercato conclusasi nel mese di marzo rivolta ai gestori di fondi immobiliari per selezionare i progetti.
Le iniziative immobiliari del Fondo iGeneration saranno realizzate su tutto il territorio nazionale in aree con un alto potenziale per la presenza di atenei di eccellenza. I nuovi progetti rappresenteranno virtuosi modelli di rigenerazione urbana per il territorio in cui ricadono, affiancandosi allo sviluppo di atenei universitari, hub e distretti di innovazione.
L’obiettivo di impatto del Fondo è contribuire a colmare il divario tra domanda e offerta ricettiva nel comparto abitativo universitario e professionale, collaborando sia con le fondazioni territoriali di origine bancaria sia con gli atenei di riferimento. La gestione delle strutture sarà affidata a primari gestori selezionati tra i principali operatori del settore, nazionali e locali.
Il primo investimento della piattaforma riguarderà un immobile di oltre 15.000 mq a Napoli, situato nei pressi della Stazione Centrale: un progetto di trasformazione che si inserisce nel più ampio disegno di rigenerazione urbana nell’ambito del quadrante est della città. L’intervento sarà ispirato a principi volti al miglioramento della performance energetica e del benessere degli occupanti: la gestione della nuova struttura sarà affidata a CampusX, primario operatore nel settore della ricettività universitaria.

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