giovedì 21 Novembre 2024
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Riclassificazione dei crediti edilizi, valutazioni Istat e interrogazioni: la risposta del Mef

Il Ministero per l’Economia e le finanze, in Commissione Finanze della Camera , in risposta all’interrogazione 5-00610 presentata da Emiliano Fenu (M5S) avente ad oggetto “Valutazioni dell’ISTAT in merito alla possibile riclassificazione dei crediti fiscali”, ha presentato il seguente documento scritto, che riportiamo integralmente.

“FENU, ALIFANO, LOVECCHIO e RAFFA. — Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
lo scorso 28 febbraio 2023 è stata pubblicata la nota di Eurostat in risposta alla richiesta ufficiale di chiarimenti di Istat del 24 febbraio 2023, con riferimento alla classificazione dei crediti fiscali edilizi;
Eurostat ricostruisce le interlocuzioni con Istat a partire dalla prima richiesta di giugno 2021, ove proponeva una classificazione dei crediti come non pagabili;
le interlocuzioni tra i due enti sono poi riprese nel mese di novembre 2022, con il nuovo Governo in carica;
contrariamente al 2021, nell’analisi più recente Istat ha ritenuto il Superbonus 110 per cento un credito pagabile sin dal 2020, analogamente al bonus facciate;
le difficoltà di smaltimento dei crediti, che avrebbero potuto portare a una diversa classificazione, sono state ritenute da Istat «temporanee» e in via di soluzione da parte del Governo;
Istat avrebbe anche affermato – si legge nel documento – la sussistenza di un «margine fiscale» delle banche tale da consentire la ripresa dell’acquisto dei crediti superbonus e che i casi di frode erano stati di limitate dimensioni;
le considerazioni di Istat hanno indotto Eurostat a confermare la classificazione del superbonus (e del bonus facciate) come pagabile per le annualità 2020, 2021 e 2022;
non sono stati considerati pagabili i crediti relativi ai restanti bonus edilizi in considerazione del minor grado di utilizzo rispetto alla detrazione, nonostante le caratteristiche analoghe agli altri crediti. Tali bonus sono stati analizzati per la prima volta soltanto nella conferenza video del 6 febbraio 2023;
con riferimento all’anno 2023, invece, Eurostat ipotizza una diversa classificazione del crediti alla luce delle recenti modifiche introdotte rappresentate da Istat;
inoltre, Eurostat evidenzia anche una possibile riclassificazione in futuro dei crediti delle annualità pregresse in considerazione delle perdite che verranno registrate nei prossimi mesi;
emerge, dunque, un quadro alquanto incerto e in costante evoluzione in merito alla classificazione dei crediti fiscali e all’impatto finanziario, oltre che una narrazione distante da quella rappresentata dal Governo e disallineata rispetto alle decisioni da ultimo adottate –:
se sia a conoscenza della lettera di Istat del 24 febbraio 2023 e come valuti l’illustrazione fornita dall’istituto nazionale di statistica, con particolare riferimento al mutamento di interpretazione rispetto alla posizione del 2021, peraltro in un contesto normativo evoluto e più restrittivo rispetto al passato, alla ritenuta sussistenza di margine fiscale in capo al settore bancario e, da ultimo, alla prospettiva futura di una possibile riclassificazione dei crediti in considerazione delle perdite che si registreranno. (5-00610)”

LA RISPOSTA DEL MEF. “Signor Presidente, onorevoli colleghi, in merito all’interrogazione a risposta immediata presentata dall’onorevole Fenu e altri si rappresenta, preliminarmente, che il Governo non è tra i destinatari della lettera del 24 febbraio inviata da ISTAT a EUROSTAT e non è, quindi, a conoscenza del suo contenuto.
Ciò posto, si evidenzia che, come noto, l’8 giugno 2021 EUROSTAT si era pronunciata in merito al trattamento contabile del cosiddetto Superbonus, assentendo solo provvisoriamente la classificazione del credito Superbonus come «non pagabile», in attesa di approfondimenti metodologici, in particolare sugli aspetti della cedibilità.
Il trattamento contabile dei crediti fiscali è stato successivamente oggetto di discussione nell’ambito dei gruppi di lavoro e dei comitati sulle questioni metodologiche delle statistiche relative alla procedura per i disavanzi eccessivi (EDP), al termine delle cui consultazioni è stata approvata la nuova sezione sui crediti fiscali del Manuale sul deficit e sul debito (MGDD) 2022, pubblicata il 1° febbraio 2023.
A differenza della versione precedente, la nuova sezione fornisce indicazioni più chiare per distinguere i crediti «pagabili» e «non pagabili» e per identificare il momento di registrazione.
In particolare, il nuovo testo considera tre criteri per identificare i crediti pagabili: cedibilità, differibilità dell’utilizzo ad anni successivi, possibilità di compensare i crediti con qualunque tipo di imposta o contributo sociale.
Tali caratteristiche del credito, aumentando la probabilità di effettivo utilizzo del beneficio fiscale, determinano la sua classificazione come «pagabile».
È sulla base delle regole del nuovo Manuale che ISTAT, in accordo con EUROSTAT, ha rivisto la classificazione dei bonus precedentemente registrati come non pagabili.
Si ricorda che le regole del Manuale sul deficit e sul debito individuano i principi generali in base ai quali devono essere redatte le statistiche di finanza pubblica, ferme restando le valutazioni che per specifiche operazioni che presentino caratteristiche «ibride», non chiaramente identificate nel Regolamento relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell’Unione europea (SEC) e nel Manuale, occorre desumere anche in via interpretativa il trattamento applicabile, sempre nell’ottica di far prevalere la sostanza sulla forma, e tenendo altresì conto delle informazioni disponibili per la registrazione contabile delle misure.
La decisione di ISTAT tiene conto non solo della cedibilità dei crediti oggetto di analisi, e del loro utilizzo in compensazione con ogni tipo di debito fiscale (e non solo delle imposte sul reddito che individuerebbero l’effettiva capienza fiscale dei soggetti beneficiari), ma anche delle evidenze sulla perdita effettiva registrata dai beneficiari del credito negli anni di consuntivo.
Tale perdita è stata valutata di contenuta entità rispetto all’importo complessivo del credito maturato e tale da essere considerata come «trascurabile». L’importo registrato in spesa è comunque calcolato al netto di tale perdita, stimata anche in relazione agli esercizi futuri sulla base delle evidenze degli anni precedenti.
Con riguardo, infine, alle prospettive di futura riclassificazione dei crediti in considerazione delle perdite che si registreranno, si osserva che:
– come evidenziato dagli stessi interroganti il quadro è in costante evoluzione, tenendo conto delle modifiche in corso di predisposizione ai recenti interventi normativi;
– le decisioni delle autorità statistiche fanno esclusivo riferimento agli anni di spesa 2020-22;
– EUROSTAT nel suo pronunciamento del 28 febbraio ha affermato che con riferimento alla spesa 2023 una valutazione sulla natura pagabile o non pagabile dei crediti sarà adottata dalle autorità statistiche entro il 30 giugno 2023, data entro la quale saranno notificati i dati sul deficit e sul debito del primo trimestre dell’anno in corso. La valutazione sulla classificazione terrà conto di diversi elementi riguardanti: la data esatta in cui sarà modificato il regime dei bonus edilizi, la versione finale del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, attualmente in corso di conversione in legge, altri eventuali fattori che potrebbero avere effetti sul deficit e sul debito, risultanti dal dibattito in corso sui bonus edilizi.”

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