Ammontano a poco meno di 7 miliardi di euro al 10 luglio 2023 i crediti incagliati, cioè i crediti d’imposta da superbonus e altri bonus edilizi ceduti ma non ancora accettati dal cessionario.
Lo ha sostenuto la Sottosegretaria all’Economia e Finanze, Lucia Albano, rispondendo alla Camera ad una interrogazione con la quale i deputati M5S Enrico Cappelletti ed Emiliano Fenu chiedevano quale fosse l’esatto ammontare dei crediti incagliati derivanti da bonus edilizi ceduti dai contribuenti e non ancora accettati dai cessionari dopo 30 giorni.
“I dati – ha precisato Abano – si riferiscono alle cessioni dei crediti e agli sconti in fattura comunicati dai cedenti all’Agenzia delle entrate, per i quali i cessionari e i fornitori, decorsi 30 giorni, non hanno ancora comunicato all’Agenzia la volontà di accettarli o rifiutarli”.
Del totale dei 6,9 miliardi di euro di crediti incagliati, quelli relativi al superbonus sono 4,4 miliardi (3,57 miliardi si riferiscono a prima cessione o sconto) e quelli relativi agli altri bonus edilizi 2,5 miliardi (2,08 miliardi di prima cessione o sconto).
La Sottosegretaria ha sottolineato che “tali crediti, per i quali è stata comunicata la cessione – seppur non ancora accettata dal cessionario – non vanno considerati come crediti incagliati; le cessioni comunicate alla piattaforma dell’Agenzia sono, infatti, quelle per le quali il cedente ha già individuato la controparte”.
Inoltre, Albano ha ricordato che le disposizioni di riferimento non prevedono un termine entro cui il cessionario debba comunicare all’Agenzia l’accettazione o il rifiuto del credito e che l’Agenzia non può intervenire sulla volontà del cessionario di accettare o rifiutare il credito ceduto né è a conoscenza di quali e quante delle cessioni in attesa di accettazione derivino da comunicazioni errate, che i cessionari sono tenuti a rifiutare.
“I dati – ha aggiunto – non comprendono i crediti già acquistati e accettati da cessionari e fornitori, che tali soggetti non riescono a cedere a terzi e per i quali, dunque, non è stata ancora effettuata alcuna comunicazione all’Agenzia”.
Secondo diverse stime, il complesso dei crediti incagliati ammonterebbe a oltre 30 miliardi di euro.
I crediti di chi non ha ancora trovato un cessionario non compaiono in queste rilevazioni. Né sono mappati i crediti più recenti, cioè quelli in attesa di accettazione da meno di 30 giorni.
Sono riportati però i dati delle prime cessioni e sconti in fattura comunicati all’Agenzia dal 15 ottobre 2020 al 10 luglio 2023: 88,5 miliardi di euro per il superbonus e 53,3 miliardi di euro per gli altri bonus edilizi, per un totale di 141,8 miliardi di euro.
Il dato relativo al superbonus di fatto conferma quello al 30 giugno 2023 rilasciato da Enea: 87 miliardi di euro riferiti al solo superecobonus (110% e 90% per i lavori di efficientamento energetico) e comprendenti anche le detrazioni Irpef (gli 88,5 miliardi di euro indicati dal MEF comprendono anche i lavori antisismici).
I deputati hanno anche chiesto quali siano le iniziative legislative che il Governo intende intraprendere per facilitare l’accettazione dei crediti incagliati.
Albano ha ricordato che, per risolvere il problema dei crediti fiscali incagliati, il DL 11/2023 convertito nella Legge 38/2023 ha previsto che le banche e le società appartenenti ad un gruppo bancario, gli intermediari finanziari e le società di assicurazione, cessionarie dei crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi (sorti per spese sostenute entro il 31 dicembre 2022) possano utilizzare, in tutto o in parte, tali crediti d’imposta per sottoscrivere buoni del tesoro poliennali, con scadenza non inferiore a 10 anni.
Non è stata citata la soluzione al blocco dei crediti attesa tra poche settimane: la piattaforma gestita da Enel X. Il Governo l’ha annunciata a marzo scorso, definendola il nuovo veicolo finanziario che acquisterà i crediti per cederli a terzi e ha assicurato che sarà operativa entro settembre 2023.
Rispetto alla risposta della Sottosegretaria Albano, il deputato Cappelletti si è dichiarato insoddisfatto. “Il Governo agli esodati del Superbonus aveva promesso rapide soluzioni – ha detto. Ma sono passati 9 mesi e ancora niente è stato fatto. Nel frattempo, ci sono imprese che chiudono, licenziamenti per eccesso di crediti e speculatori che stanno lucrando sulle spalle di imprese e cittadini”.
Superbonus e altri bonus edilizi, per il Mef i crediti incagliati ammontano a 7 miliardi
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