Gestione più snella delle terre e rocce da scavo per velocizzare la realizzazione delle opere finanziate con il PNRR, ma anche correzione del decreto “End of waste” per semplificare il riutilizzo degli inerti da costruzione e demolizione.
Sono gli obiettivi di due decreti messi a punto dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase).
La bozza del primo decreto, riguardante le terre e rocce da scavo, è stata posta in consultazione sul sito del Mase.
La bozza regola l’utilizzo semplificato delle terre e rocce da scavo come sottoprodotto e non come rifiuto.
Il decreto del Mase sulle terre e rocce da scavo darà attuazione al Decreto “PNRR 3” (DL 13/2023 convertito nella Legge 41/2023), che ha previsto una gestione semplificata per velocizzare la realizzazione delle opere finanziate dal PNRR, la costruzione degli impianti necessari a garantire la sicurezza energetica e l’adeguamento della rete infrastrutturale idrica per contrastare la siccità.
Rispetto alla normativa vigente (DPR 120/2017), la bozza di decreto sulle terre e rocce da scavo prevede un utilizzo più ampio dei materiali escavati, consentendo ad esempio il riutilizzo dei sedimenti come sottoprodotti nell’entroterra.
La bozza di decreto sulle terre e rocce da scavo contiene definizioni più chiare e prevede lo snellimento della disciplina sul deposito intermedio e sul riuso delle terre e rocce da scavo provenienti da piccoli cantieri, ma anche semplificazioni della modulistica per il trasporto.
“Semplifichiamo gli oneri burocratici in capo alle imprese e facilitiamo l’utilizzo di sedimenti che derivano da scavi e lavori per la realizzazione di infrastrutture” ha commentato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava alla conferenza nazionale Smart Ports di Ferrara nell’ambito di Remtech Expo.
“Per le Autorità – ha spiegato – sarà così possibile accelerare le operazioni di dragaggio, attraverso interventi di ripascimento e consolidamento di argini e barene. Una svolta epocale. Con il collega Viceministro Rixi stiamo anche completando l’iter di adozione del Piano nazionale per i dragaggi sostenibili per favorire lo sviluppo dell’accessibilità marittima, la resilienza delle infrastrutture portuali e la manutenzione di invasi e bacini idrici”.
Il secondo decreto del Mase riguarda il riutilizzo degli inerti da costruzione e demolizione.
L’obiettivo del decreto è la semplificazione delle regole per reintrodurre sul mercato gli inerti da costruzione e demolizione, ma anche l’ampliamento degli ambiti di riutilizzo di questi materiali. Il decreto correggerà, dopo le interlocuzioni con gli operatori del settore, le criticità del Decreto “End of waste” (DM 152/2022).
Come spiegato in una nota dal viceministro Gava, “la norma amplia il novero delle possibili applicazioni cui possono essere destinati i materiali, differenziando i requisiti che devono avere, più o meno stringenti a seconda della finalità cui sono destinati”.
“Questo significa – ha dichiarato il Viceministro – più volumi recuperati, meno discarica, migliore circolarità e tutela ambientale, in un mercato che ha un peso importante in Italia e impatti su molteplici filiere, tra cui quella estrattiva, delle costruzioni e delle demolizioni, della produzione di aggregati riciclati, bitumi, calcestruzzi e cementi”.
Il testo ha già affrontato la fase di consultazione e deve essere trasmesso al Consiglio di Stato. Dopo il via libera, il Mase potrà procedere all’adozione formale.
Terre e rocce da scavo, inerti da costruzione e demolizione: regole più semplici per il riuso
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