Riparte il confronto parlamentare sulla rigenerazione urbana: la Commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato ha avviato l’esame di due disegni di legge sull’argomento: uno presentato dalla maggioranza e uno dall’opposizione.
I ddl sulla rigenerazione urbana riprendono i contenuti di vecchie proposte di legge, che non sono state approvate a causa della fine anticipata della legislatura.
Il disegno di legge proposto dal Pd ha come primo firmatario il Senatore Franco Mirabelli. Il testo riproduce i contenuti del ddl “Ferrazzi” del 2019. Propone l’istituzione di un Fondo nazionale per la rigenerazione urbana, con una dotazione pari a 500 milioni di euro a decorrere dal 2024 e fino al 2043.
Il testo prevede il riuso di aree già urbanizzate e produttive, la salvaguardia dei centri storici, l’utilizzo dei concorsi di progettazione e incentivi come le detrazioni fiscali del 65% per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica e del 50% per l’acquisto di case in classe energetica A o B.
Nel ddl sono inoltre presenti deroghe alle altezze massime e alle distanze minime per i gruppi di edifici rientranti in piani particolareggiati, lottizzazioni convenzionate o programmi di rigenerazione urbana sostenibile approvati.
Il ddl punta anche a dare continuità agli interventi di rigenerazione urbana, imponendo ai Consigli comunali subentranti di continuare i programmi avviati dalle Amministrazioni precedenti.
Il disegno di legge sulla rigenerazione urbana della maggioranza ha come primo firmatario il Senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Il ddl ripropone quasi del tutto il testo unificato (in cui è confluito anche il ddl Ferrazzi) predisposto dai relatori e adottato come testo base dalla Commissione Ambiente nel novembre 2021.
Si tratta del testo unificato che a marzo 2022 è stato bocciato dalla ragioneria dello Stato per la presenza di incentivi e semplificazioni che avrebbero rischiato di generare costi aggiuntivi, dopo aver incassato il parere negativo degli operatori del settore e degli Enti locali.
La dotazione del Fondo per la rigenerazione urbana previsto dal ddl ammonta a 3,5 miliardi di euro, di cui 50 milioni per l’anno 2023, 100 milioni per gli anni 2024 e 2025 e 300 milioni annui dal 2026 al 2036.
Anche il ddl “Gasparri” prevede il ricorso al concorso di progettazione per gli interventi ricompresi nella programmazione comunale di rigenerazione urbana e deroghe alla normativa edilizia e urbanistica per la realizzazione di una serie di interventi, come ristrutturazioni edilizie, cambi di destinazione d’uso e ricostruzione di edifici crollati o demoliti, che abbiano come obiettivo la rigenerazione urbana.
Oltre ai due disegni di legge allo studio della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici del Senato, ci sono altri ddl sulla rigenerazione urbana in Parlamento.
Bisogna capire se, anche in questa legislatura, i testi saranno unificati e se si arriverà all’approvazione di una norma definitiva.
Rigenerazione urbana, riparte in Senato il confronto sul disegno di legge
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