venerdì 22 Novembre 2024
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Superbonus, ad ottobre investimenti in crescita di 4 miliardi per i lavori nei condomìni

Anche ad ottobre la crescita degli investimenti legati al Superbonus continua ad essere trainata dai condomìni. È quanto emerge dal rapporto mensile diffuso da Enea sugli interventi di efficientamento energetico agevolati con il Superbonus.
I dati raccolti confermano il trend di settembre e sono lo specchio delle scelte politiche del Governo in materia di Superbonus.
Dal prossimo anno l’aliquota della detrazione per i condomìni scenderà dall’attuale 110% o 90% al 70% ed è quindi probabile che gli interessati si stiano affrettando a realizzare gli interventi.
Molte unifamiliari, invece, sono già tagliate fuori dal Superbonus tranne che costituiscano la prima casa di proprietari con redditi bassi o abbiano centrato l’obiettivo del 30% dell’intervento complessivo entro il 30 settembre 2022.
Il report di Enea mostra che gli investimenti complessivi per gli interventi di efficientamento energetico agevolati con il Superbonus ammontano a quasi 94 miliardi di euro, segnando un aumento di 4,3 miliardi rispetto alla fine di settembre.
Gli investimenti per lavori conclusi e ammessi a detrazione assorbono quasi 77 miliardi di euro, con un onere a carico dello Stato pari a circa 84 miliardi di euro.
Dato che i lavori conclusi rappresentano quasi l’83% del totale, si può stimare un costo totale per lo Stato che supera i 100 miliardi di euro.
L’aumento degli investimenti è dovuto quasi esclusivamente ai condomìni. A fine ottobre, gli investimenti complessivi per i lavori in condominio ammontano a 54 miliardi, contro i 50 di fine settembre.
Gli investimenti per gli edifici unifamiliari sono cresciuti di circa 100mila euro e quelli per gli interventi sulle unità immobiliari funzionalmente indipendenti sono rimasti invariati.
In tutto sono 438.137 gli edifici coinvolti dal Superbonus, 7400 in più rispetto alla fine di settembre. L’aumento è trainato dai condomìni, con 7mila edifici in più rispetto al mese precedente.
L’aumento è molto più contenuto per le altre tipologie di edifici e ammonta a circa mille unità per gli edifici unifamiliari e a meno di 200 per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

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