Promuovere una politica strutturata e condivisa per la riqualificazione edilizia: è questo l’obiettivo principale del Documento “Un patrimonio da salvare”, presentato ieri e firmato da 25 tra i principali operatori del settore edilizio, associazioni di tutela ambientale e rappresentanti dei consumatori. Un’iniziativa di vasta portata che, secondo una prima stima, rappresenta oltre 430.000 consumatori, 150.000 lavoratori, 600.000 professionisti, 8.000 imprese e 410 industrie del settore.
Un’azione necessaria per l’ambiente e la società
Il Documento si fonda su dati chiari e impellenti: il 40% del consumo finale di energia nell’Unione Europea e il 36% delle emissioni di gas serra provengono dagli edifici. Di fronte a queste cifre, emerge con forza la necessità di porre l’efficienza energetica al centro della politica nazionale. Questo obiettivo, oltre a ridurre l’impatto ambientale, genera vantaggi economici e sociali di ampio respiro, come l’abbattimento dei costi energetici e la creazione di nuovi posti di lavoro.
Una mappa per il futuro: analisi, piano e continuità
Tra i punti centrali del Documento vi è la richiesta di avviare una analisi accurata dello stato del patrimonio edilizio italiano, con il coinvolgimento della comunità scientifica e professionale. Solo un’indagine dettagliata può fornire dati precisi sull’entità degli interventi necessari, fungendo da base per la definizione di un Piano Nazionale di Ristrutturazione degli Edifici e delle misure di supporto ad esso associate.
Nell’attesa di elaborare un piano completo, i firmatari propongono l’adozione di un provvedimento ponte per garantire la continuità degli incentivi fiscali attuali, come l’ecobonus e il sismabonus. Questa misura temporanea, valida fino all’attivazione delle nuove norme, permetterebbe di evitare interruzioni nei lavori di decarbonizzazione e messa in sicurezza degli edifici, allineandosi agli obiettivi europei definiti dalla Direttiva EPBD4.
Un dialogo inclusivo con la filiera
Il Documento sottolinea l’importanza di coinvolgere gli operatori della filiera edilizia nei processi decisionali e nella definizione delle politiche energetiche. La loro esperienza pratica rappresenta un valore aggiunto fondamentale per progettare un Piano Nazionale efficace e realisticamente attuabile, da completare entro il 2025 come richiesto dalla Direttiva EPBD4. Quest’ultima incoraggia il dialogo tra istituzioni e stakeholder attraverso l’istituzione di tavoli tecnici dedicati.
Efficienza energetica e sicurezza: un binomio inscindibile
Un altro elemento centrale è la necessità di affiancare l’efficientamento energetico alla messa in sicurezza degli edifici. Il patrimonio immobiliare italiano, in gran parte costituito da strutture datate e scarsamente efficienti, richiede interventi che combinino la riduzione dei consumi energetici con il miglioramento delle condizioni di sicurezza. Solo una piccola parte degli edifici è stata rigenerata o costruita di recente; ciò rende ancora più urgente un’azione sistematica.
Risorse e finanziamenti: una sfida cruciale
Il tema delle risorse economiche è cruciale per il successo di questa iniziativa. Il Documento esorta il Governo a mobilitarsi per ottenere risorse finanziarie dedicate dall’Unione Europea, con costi contenuti e accessibili. L’obiettivo è stimolare anche la partecipazione della finanza privata attraverso schemi di supporto chiari e prevedibili, capaci di sostenere gli investimenti su larga scala.
Conclusione
“Un patrimonio da salvare” non è solo un appello alle istituzioni, ma un piano programmatico che mira a unire le forze della società civile, del mondo economico e delle istituzioni per affrontare una sfida fondamentale. La riqualificazione edilizia rappresenta una straordinaria opportunità per migliorare la qualità della vita, tutelare l’ambiente e garantire un futuro sostenibile per il patrimonio immobiliare italiano.