lunedì 13 Gennaio 2025
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Ponte sullo Stretto tra speranze e nodi da sciogliere

Il 2025 potrebbe essere ricordato come l’anno di avvio del tanto discusso Ponte sullo Stretto di Messina. Tuttavia, mentre i lavori si avvicinano, restano ancora numerosi interrogativi aperti che mettono in dubbio il rispetto delle tempistiche annunciate.
Tra i principali punti critici figura la necessità di un eventuale passaggio del progetto in Commissione Europea prima dell’approvazione definitiva da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile). Inoltre, permane l’incertezza sulla completa trasparenza dei costi della maxi-opera, una questione fondamentale per chi segue con attenzione il dibattito sul progetto.
A sollevare dubbi è Elio Conti Nibali, membro dell’associazione “Invece del Ponte”, che ha dichiarato all’ANSA: *“Alcuni particolari non hanno consentito al governo di approvare il progetto entro il 2024”*. Tra questi, il nodo delle autorizzazioni ambientali, un aspetto cruciale per una realizzazione infrastrutturale di tale portata.

Il parere ambientale: un ostacolo non trascurabile

Il progetto del Ponte sullo Stretto deve confrontarsi con i pareri della commissione Via-Vas del Ministero dell’Ambiente, che ha espresso un giudizio severo in relazione all’impatto ambientale. In particolare, la Valutazione di Incidenza Appropriata (Livello II) ha ricevuto parere negativo per diversi siti sensibili, tra cui le ZPS (Zone di Protezione Speciale) di Monti Peloritani, Costa Viola e l’area marina dello Stretto.
Per superare tali criticità, è stata redatta una Valutazione di Incidenza di Livello III, che individua le necessarie misure di compensazione ambientale. Tuttavia, per l’attivazione di queste deroghe, è richiesto un esplicito via libera della Commissione Europea, un passaggio che potrebbe rappresentare un ulteriore rallentamento.

Ricorsi e polemiche

Il progetto non è immune nemmeno da contestazioni legali. Il Comune di Villa San Giovanni e la Città Metropolitana di Reggio Calabria hanno presentato un ricorso congiunto al TAR del Lazio, con un’udienza fissata per il 14 gennaio. L’esito potrebbe influire significativamente sull’iter decisionale.

La replica della società Stretto di Messina

In risposta alle critiche, la società Stretto di Messina ha ribadito la piena conformità del progetto alle normative italiane ed europee. In una nota ufficiale si legge: “La Commissione di Valutazione di impatto ambientale ha dato parere favorevole con 62 prescrizioni. Di queste, 60 saranno ottemperate in sede di approvazione del progetto esecutivo e le restanti due dopo l’entrata in esercizio del ponte”.
La società ha inoltre sottolineato che le richieste di approfondimento sono già state pianificate e che non sarà necessario richiedere ulteriori deroghe a Bruxelles.

Il futuro dell’edilizia italiana

Se il Ponte sullo Stretto vedrà la luce, rappresenterà non solo un traguardo infrastrutturale di portata storica, ma anche una sfida tecnologica per l’intero settore edilizio italiano. Tuttavia, il successo dell’opera dipenderà dalla capacità di bilanciare ambizioni economiche e rispetto per l’ambiente, un compito tutt’altro che semplice.
Nel frattempo, il dibattito resta acceso.

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