Con la pubblicazione del Manifesto per il futuro delle costruzioni, si conclude l’edizione 2025 di Rebuild, piattaforma di riferimento per l’innovazione nel comparto edilizio e immobiliare. Il documento, frutto del confronto tra imprese, esperti, accademici e istituzioni, rappresenta uno strumento operativo per orientare le strategie aziendali verso modelli più sostenibili, efficienti e digitalizzati.
Il Manifesto propone una visione concreta e condivisa, basata su esperienze reali e dati di settore, con l’obiettivo di fornire alle imprese strumenti utili per affrontare le nuove sfide imposte dalla transizione ecologica, dalla spinta normativa (ESG, CAM, nZEB) e dalla crescente pressione su tempi, costi e qualità dei progetti edilizi.
Sostenibilità ed ESG: un cambiamento strutturale per le imprese
Secondo i dati emersi dall’Osservatorio Rebuild (Università Iuav di Venezia), oltre l’80% degli operatori del settore considera i criteri ESG un riferimento imprescindibile per investimenti e sviluppo. Questo significa che le imprese sono oggi chiamate a integrare nei propri modelli di business parametri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance.
Le imprese più strutturate si stanno già muovendo in questa direzione, adottando strumenti per la valutazione del ciclo di vita (LCA), sistemi di reporting non finanziario, controllo della supply chain e gestione responsabile dei cantieri. Il Manifesto indica queste pratiche come benchmark per l’intero comparto, stimolando l’evoluzione anche delle PMI attraverso la leva della collaborazione di filiera.
Tecnologia e industrializzazione: aumentare produttività e marginalità
Tra le direttrici operative individuate, un ruolo chiave è affidato all’industrializzazione dei processi edilizi, che consente di abbattere tempi di cantiere, ridurre costi e aumentare la qualità del prodotto finito. Soluzioni come prefabbricazione avanzata, logistica just-in-time e sistemi costruttivi modulari sono oggi tecnologie mature, adottabili con investimenti mirati.
Ampio spazio è stato dedicato anche all’adozione di strumenti digitali e piattaforme intelligenti: dall’Intelligenza Artificiale per la gestione dei dati di progetto, all’IoT per il monitoraggio energetico, fino alle soluzioni SaaS per l’automazione dei processi di procurement. Queste tecnologie sono ormai accessibili anche alle PMI, in un’ottica di democratizzazione dell’innovazione.
Il Manifesto come leva per il posizionamento competitivo
Il Manifesto per il futuro del costruire si propone come un documento di indirizzo strategico per le imprese dell’edilizia che intendono cogliere le opportunità offerte dalla trasformazione del settore. Non un elenco di buone intenzioni, ma un quadro di riferimento tecnico e gestionale utile per definire piani industriali coerenti con le esigenze del mercato, dei committenti pubblici e privati e delle istituzioni finanziarie.
Come ha sottolineato Alessandra Albarelli, direttrice generale di Riva del Garda Fierecongressi: «Le imprese sono oggi al centro della transizione del costruire. Devono dotarsi di strumenti, competenze e alleanze per guidare il cambiamento, non subirlo». Il Manifesto rappresenta un’opportunità per farlo in modo strutturato, riducendo il rischio d’impresa e rafforzando la posizione competitiva sul mercato.