Il sistema giudiziario italiano è costantemente al centro di discussioni e polemiche relativi alla sua efficienza, alla durata dei processi e alle condizioni delle strutture giudiziarie. I problemi strutturali e immobiliari, infatti, rappresentano una delle maggiori criticità che affliggono la giustizia italiana, con ripercussioni significative sul funzionamento quotidiano del sistema-giustizia a causa dell’inadeguatezza e dell’obsolescenza degli edifici.
«Il PNRR – spiega il presidente nazionale di Federcepicostruzioni, Antonio Lombardi – prevede una specifica misura destinata alla costruzione di edifici e alla riqualificazione e rafforzamento dei beni immobili destinati all’amministrazione della giustizia, che ha finanziato 62 progetti per complessivi 411,74 milioni di euro. La spesa effettiva, ad oggi, è ferma però al 14,3%».
Del finanziamento complessivo, insomma, sono stati spesi appena 58,8 milioni.
«Si tratta di interventi – aggiunge ancora il presidente Lombardi – che nei target temporali concordati con l’Unione europeo, dovevano essere conclusi entro il quarto trimestre 2023: il forte ritardo accumulato, preoccupa non poco. L’auspicio è che si intervenga per un sollecito sblocco delle procedure e la cantierizzazione delle opere».
Gli interventi consentirebbero di alleviare almeno alcune delle situazioni più critiche, in cui la manutenzione e la ristrutturazione degli edifici giudiziari è particolarmente urgente. Molti di essi necessitano di interventi urgenti per adeguarsi alle norme di sicurezza e alle esigenze funzionali. La mancanza di fondi e la burocrazia hanno fin qui rallentato gli interventi, lasciando le strutture in condizioni precarie per lungo tempo: il PNRR ha garantito una prima boccata d’ossigeno.
«È necessario destinare risorse adeguate alla manutenzione, ristrutturazione e ammodernamento degli edifici esistenti, oltre che per la costruzione di nuove strutture – conclude il presidente Lombardi – Questi primi interventi finanziati dal PNRR devono essere accompagnati da una pianificazione accurata e da una gestione efficiente dei progetti, per evitare sprechi di risorse e ritardi nei lavori. Solo attraverso un efficace e tempestivo utilizzo delle risorse sarà possibile migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e garantire ai cittadini un accesso più equo e tempestivo alla giustizia. La modernizzazione delle strutture giudiziarie è un passo fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e per promuovere uno stato di diritto più solido e giusto».
«Un’ultima amara considerazione – conclude il presidente Lombardi – concerne la ripartizione dei fondi: dei 62 progetti finanziati, sono appena 12 quelli nel Mezzogiorno: 5 in Sicilia, 4 in Calabria, 2 in Campania, 1 in Puglia: ben poca cosa se si considera che proprio nel Sud Italia si registrano le situazioni strutturali ed infrastrutturali di maggiore criticità».